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Laura Giuliani
Leggi i suoi articoliArcheologo militante, già professore di Archeologia e storia dell’arte del Vicino Oriente antico all’Università di Roma «La Sapienza», nonché ex preside della Facoltà di Scienze Umanistiche, Paolo Matthiae deve la sua notorietà alla scoperta di Ebla, l’importante città-stato del III e del II millennio a.C. da lui identificata nel sito di Tell Mardikh in Siria.
Un grande sito a circa 55km a sud di Aleppo che a partire dal 1964 e per quasi cinquant’anni è stato a lungo sistematicamente esplorato e dove, grazie a lui, si sono formate generazioni di archeologi specializzati nello studio del Vicino Oriente antico. A questa scoperta e a molte altre ancora, anch’esse di archeologia orientale, è dedicato il poderoso volume dato alle stampe da Einaudi. Quasi seicento pagine in cui l’autore traccia un grande affresco di quelle che sono state le campagne archeologiche a partire dalla metà dell’Ottocento fino agli ultimi cinquant’anni, in Egitto, Mesopotamia, Siria e Palestina, Anatolia e Iran.
Scoperte che hanno cambiato il modo di lavorare degli archeologi e che hanno avuto un significato rivoluzionario. «Il loro valore leggendario, scrive Matthiae, dipende, da un lato, dal forte impatto di innovazione che è tipico di tutte e, dall’altro, dal loro carattere inatteso e sorprendente». Pur essendo però concrete e reali, l’autore ci tiene a sottolineare che le interpretazioni delle scoperte sono in continuo divenire in quanto non sono altro che uno dei contributi fondamentali per le valutazioni future. Il libro, corredato di belle immagini a colori, cartine geografiche, piante e assonometrie, offre una ricca bibliografia che consente approfondimenti anche da parte di semplici appassionati di archeologia.
Dalla terra alla storia. Scoperte leggendarie di archeologia orientale, di Paolo Matthiae, XXVI-568 pp., 213 ill. col. e b/n, Einaudi, Torino 2018, € 48,00

Paolo Matthiae
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