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Giorgio Guglielmino
Leggi i suoi articoliGoya intitolò una sua famosa acquaforte «Il sonno della ragione genera mostri» e qualcuno, parafrasandolo, chiosò in tono scherzoso: «Il sonno delle Regioni genera mostre». Quest’ultima affermazione si potrebbe ben applicare alle città che sempre più numerose in giro per il mondo generano… fiere! Mi sembra di vedere un solerte consigliere comunale che per risollevare le sorti commerciali e turistiche della sua comunità sprona sindaco e giunta ad approvare la sua «originalissima» proposta di organizzare una bella fiera d’arte (quando non addirittura una Biennale!). Il numero di questo tipo di esposizioni cresce ogni anno e ha raggiunto una cifra talmente elevata che se dovessimo menzionarle tutte occorrerebbero pagine. Da quando venne fondata Art Cologne (la più antica al mondo) nel 1967, da Hein Stünke e Rudolf Zwirner, il database delle fiere oggi esistenti è arrivato a contarne 385. Proviamo quindi a dare qualche indicazione pratica a chi volesse scremare quelle che veramente contano, quelle che fanno tendenza o semplicemente sono più divertenti.
Il primato del gruppo di fiere facenti capo allo stesso management che realmente indirizza il mercato dell’arte se lo contendono Art Basel e Frieze. Il gruppo di Art Basel, con più di quarant’anni di storia, comprende rassegne a Basilea, Hong Kong, Parigi e Miami ed è inoltre recentemente entrato per il 15% nella gestione della fiera di Singapore, Art Sg. Il gruppo di Frieze, la cui prima fiera nella capitale britannica si era tenuta vent’anni fa, annovera Londra, New York, Seul e Los Angeles, senza contare che ha recentemente acquisito la gestione di Expo Chicago e della newyorkese The Armory Show.
Poiché la partecipazione alle fiere più importanti implica anche un considerevole sforzo finanziario che le gallerie minori non possono affrontare, a margine di Art Basel e Frieze sono sorte iniziative indipendenti più piccole che sfruttano la presenza in città del gotha del collezionismo globale. Liste e Volta a Basilea, in giugno, ne sono un esempio. Come orientarsi in un tale mare magnum di offerte soverchianti? Il mio suggerimento pratico è di individuare tre fiere all’anno, non necessariamente sempre le stesse, seguendo questo criterio: una fiera della «galassia Basilea» (Art Basel in suolo svizzero rimane sempre la mia preferita, ma per i più modaioli Art Basel Miami Beach è imbattibile), una fiera dell’antagonista Frieze e, come terza, una fiera italiana.
Nel nostro Paese gli appuntamenti più importanti sono Arte Fiera di Bologna, la torinese Artissima e miart a Milano, ma anche ArtVerona e Roma Arte in Nuvola. Per quanto riguarda le altre di interesse più regionale, la fiera più vicina a dove si vive spesso fa scoprire gallerie della propria città che magari non si conoscevano. Le diverse fiere mirano poi a livelli differenti di collezionisti. Le opere più care sono tradizionalmente ad Art Basel a Basilea, ma questo non deve scoraggiare (e non scoraggia) il 99,9% dei visitatori che non possono spendere milioni.
Andare ad Art Basel o a Frieze Londra e Frieze Masters è come entrare in un fantastico museo dove il piacere di vedere spesso in anteprima dei capolavori è di per sé una ragione più che valida per visitarle. Per capire l’arte e per affinare la nostra capacità di valutarla nulla è più utile che vedere e confrontare centinaia di lavori diversi e le fiere sono fatte anche per questo.

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