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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliSi chiama SMAC, San Marco Art Centre il nuovo centro artistico che dal 9 maggio segnerà un nuovo corso per il secondo piano delle Procuratie Vecchie, in Piazza San Marco. La svolta si deve ai cofondatori Anna Bursaux, David Gramazio e David Hrankovic che in virtù di un accordo con Generali, gestiranno i 1.000 metri quadri espositivi (rientranti nell’intervento di recupero firmato da David Chipperfield) per farne un luogo all’avanguardia, con una programmazione che abbraccia arti visive, architettura, moda, tecnologia e cinema. Spazi aperti al pubblico per la prima volta in 500 anni per offrire un luogo di incontro, di ispirazione e di discussione delle sfide del futuro.
«SMAC colma una lacuna nel ricco panorama culturale di Venezia, dichiarano Bursaux, Gramazio e Hrankovic. Ci concentriamo su contenuti che fanno luce sull'inaspettato, che sfidano le convenzioni e pongono domande rigorose. Siamo un'organizzazione indipendente e sperimentale, che sfida i modelli tradizionali di gestione museale e di produzione di mostre. Accogliamo con favore collaborazioni, fornendo alle istituzioni, agli artisti e ai creativi una piattaforma a Venezia. Crediamo che le arti aprano nuove possibilità di coesistenza umana e permettano alle città e alle comunità di prosperare»
Le 16 sale dello spazio espositivo sono disposte lungo un corridoio che si estende lungo 80 metri. Ben 58 finestre si affacciano sulla piazza simbolo di Venezia, con un'altezza dei soffitti di 4,5 metri per ogni sala. All'edificio si accede da Piazza San Marco 105, attraverso Corte Maruzzi, un cortile privato che conduce a una scala monumentale. Il programma inaugurale prevede, dal 9 maggio, una duplice proposta espositiva che si allinea con la 19. Mostra Internazionale di Architettura: «Migrating Modernism. The Architecture of Harry Seidler» dedicata alla figura del progettista austriaco Harry Seidler (Vienna, 1923-Sydney, 2006), primo esponente dei principi del Bauhaus in Australia e «For All That Breathes On Earth: Jung Youngsun and Collaborators» che, in collaborazione con il Museo Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Seul-Mmca, vede protagonista l’architetta paesaggista coreana Jung Youngsun.
A corollario, l’8 maggio, l’incontro pubblico «The World Around On Site: Venice Biennale 2025» all’auditorium di The Home of The Human Safety Net, al terzo piano delle Procuratie. Un focus organizzato da SMAC e da The World Around, organizzazione non profit che promuove il lavoro di architetti e designer impegnati nelle sfide globali del nostro presente.
Oltre alle mostre inaugurali, SMAC presenterà da due a quattro grandi mostre ogni anno. Per l'autunno del 2025 è annunciata «The Quantum Effect», mostra cocurata da Daniel Birnbaum e Jacqueline Davies, che fondendo concetti di estetica tradizionale e idee innovative, esaminerà come le teorie quantistiche plasmano e influenzano le arti.

Un interno di SMAC, nelle Procuratie Vecchie. Courtesy of The Human Safety Net. Foto Alessandra Chemollo
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