Dopo i tagli di bilancio decisi dal Governo e la nomina, qualche giorno fa, di Laurence Tison-Vuillaume a capo della SAS Pass Culture, lo strumento (ispirato al nostro bonus Cultura 18App, introdotto nel 2016 dal governo Renzi, e dal 2023 sostituito da Carta della cultura giovani e Carta del merito  Ndr) sarà profondamente ripensato.

Già a fine gennaio sono stati congelati i fondi stanziati per il Pass Culture collettivo, che consente l'organizzazione di attività culturali nelle scuole medie e superiori. Ora è la parte individuale dello strumento a subire un cambiamento. Appena arrivata al Ministero della Cultura, Rachida Dati aveva annunciato di voler rivedere il dispositivo, ritenendo che «non avesse raggiunto tutti gli obiettivi che gli erano stati assegnati».

Destinato in origine ai giovani tra i 15 e i 25 anni, il Pass Cultura concedeva un credito di 300 euro per favorire e stimolare l’accesso dei giovani alla cultura. Ora l’importo è stato ridotto a 200 euro, di cui 50 ricevuti a 17 anni e il resto alla maggiore età. I ragazzi tra i 15 e i 16 anni non lo riceveranno più.

Notizie positive: il periodo di utilizzo del credito è stato prolungato di un anno. I beneficiari hanno ora tempo fino alla vigilia del 21mo compleanno per spenderlo. Inoltre l’importo ricevuto a 17 anni è stato aumentato (finora era di soli 30 euro). I giovani con disabilità o che soddisfano determinate «condizioni di reddito» alla maggiore età potranno anche beneficiare di 50 euro in più.

In vigore a partire dal 1° marzo, queste modifiche si applicano ai giovani di 17 anni e meno iscritti prima che tali modifiche fossero decise, ma non riguardano i beneficiari di 18 anni che hanno già ottenuto il loro credito.