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Tatua la statua

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Laura Lombardi

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Fabio Viale espone fino al 7 agosto in una mostra organizzata da Poggiali e Forconi in due sedi, il complesso post industriale dell’Ex Marmi e lo spazio espositivo della galleria in via Garibaldi 8. Va in scena un suo nuovo progetto, «Punk», un titolo che si riferisce al significato originario del termine, che indica cose da quattro soldi, di scarso valore, e che crea subito uno stridore semantico con la preziosità del materiale usato, il marmo. Un materiale che Viale (Cuneo, 1975) riesce a far apparire nei suoi lavori morbido e sinuoso, e con il quale rappresenta oggetti tipici della quotidianità, che però rimandano sempre ad altro, con un effetto destabilizzante e paradossale, giocando sulla strategia dell’equivoco tra solennità e leggerezza. Tre sono le sculture inedite (tutte del 2015) che, alla Ex Marmi, rimandano all’iconografia classica, ma il cui significato aulico è ribaltato: la superficie di «Kouros», «Souvenir David» (il braccio del David di Michelangelo che regge la fionda) e «Il vostro sarà nostro» (copia di un pugno di una statua romana) è infatti tatuata con con madonne, teschi, pistole e altri segni che compongono il complesso codice dei tatuaggi della comunità criminale russa. 

La mostra, composta da una quindicina di opere, comprende altri lavori in cui l’autore esibisce la sua abilità nella trattazione del marmo. È nero quello in cui sono scolpiti aggressivi pneumatici da motocross ricoperti da borchie di metallo: queste ultime, nelle intenzioni di Viale, dovrebbero in realtà rimandare alla brillantezza di metaforiche costellazioni: «Ho pensato a questo progetto caratterizzato da un insieme di opere molto dure e radicali, spiega l’autore,  e per questo l’elemento delle borchie metalliche ricorre nelle altre opere, sia  nei  pneumatici da motocross, sia in una grande parete con i moduli da battistrada, creando un contrasto tra questi materiali così aggressivi e la purezza di un cielo stellato evocata dal metallo luccicante»

Viale ha realizzato inolte un’opera collocata all’esterno dell’Ex Marmi, «Obelisco» alto 6 metri. È un traliccio dell’alta tensione in metallo, i cui vuoti nella struttura sono riempiti da lastre di pregiato marmo velato. 

Il titolo dell’opera rimanda ovviamente agli Egizi e al significato che attribuivano all’obelisco quale simbolo di luce: i tralicci sono gli obelischi del nostro tempo, per la luce e l’energia che racchiudono. Nello spazio di via Garibaldi sono collocati infine «P Zero» (un’altra opera che imita un pneumatico), «Monna Lisa» e «Torno Subito». Il catalogo, edito dalla Galleria Poggiali e Forconi, reca un testo introduttivo di Lorenzo Poggiali. 

Laura Lombardi, 22 luglio 2015 | © Riproduzione riservata

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Tatua la statua | Laura Lombardi

Tatua la statua | Laura Lombardi