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Camilla Bertoni
Leggi i suoi articoliSi snoda tra 14 città e paesi del Veneto, e tra una ventina di siti culturali, l’«Estate Tizianesca» (info e programma completo sul sito web): la XI edizione offre una particolare occasione per un itinerario allargato tra le opere e i luoghi non solo del maestro cadorino, ma anche di Giorgione, Veronese e Canova, intrecciandosi con il progetto «Terre Natie» lanciato dalla Regione Veneto nel 2022. La manifestazione, con il patrocinio di Fondazione Dolomiti Unesco, è un’occasione anche per visitare siti veneti dove arte e paesaggio si uniscono. Il calendario si snocciola tra conferenze, concerti, visite guidate, passeggiate ed esperienze tra i sapori a Pieve di Cadore, Laggio, Vinigo, San Vito, Nebbiù, Lorenzago di Cadore, ma anche Cortina, Belluno, Vittorio Veneto, Feltre, Treviso, Castelfranco, Possagno e Maser. Autrice ne è la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, presieduta da Maria Giovanna Coletti, nata per proporre un approccio ai territori, all’arte e alla fruizione turistica sostenendo ricerche, restauri, eventi, attività culturali ispirate alla figura di Tiziano, al suo legame con il Cadore e ai territori veneti. «La rassegna si inserisce nell’ambito dell’Olimpiade Culturale della Fondazione Milano Cortina 2026, spiega Coletti, per promuovere i valori olimpici tra arte, cultura e sport in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici di febbraio e marzo 2026. Il progetto intreccia geografie e identità: la pianura veneta intorno a Castelfranco per Giorgione, le colline trevigiane di Maser per Veronese, le Prealpi di Possagno per Canova, le montagne del Cadore per Tiziano...».
A Treviso, dove Stefania Mason, docente all’Università di Udine, ha presentato a giugno la sua ricerca per rintracciare e ricostruire l’album disperso di disegni di Palma il Giovane nella collezione Sagredo, alla Cattedrale e al Battistero resta visitabile fino al 20 novembre la mostra giubilare «Il dono e la speranza. Memoria, fede e bellezza» che valorizza il portale romanico. Ma all’interno della Cattedrale è imperdibile l’«Annunciazione Malchiostro», nell’omonima cappella voluta dal canonico Malchiostro come suo mausoleo, insieme di arte veneta rinascimentale con la «Visitazione» e l’«Adorazione dei Magi» realizzate dal Pordenone. L’«Annunciazione» è straordinaria opera del 1520 restituita a Tiziano grazie al restauro del 2022 ha rivelato dopo secoli la firma «TITIANUS P[INXIT] MDXX» con la citazione del committente.
Non può mancare una tappa a Castelfranco Veneto, città murata che diede i natali a Giorgione e che conserva due sue opere: al Museo Casa Giorgione «Il fregio delle Arti», unico suo affresco rimasto, e al Duomo la «Pala», identificata con il nome dalla città stessa, unica pala d’altare che ci sia giunta del maestro e tra i suoi capolavori più noti. Qui Giorgione rivoluziona il soggetto rinunciando alla tradizionale ambientazione architettonica per collocare la sua Madonna in un lussureggiante paesaggio. Enrico Maria Dal Pozzolo ha qui illustrato la mostra monografica da lui cocurata su Paolo Veronese, da poco inaugurata al Prado di Madrid, ma per toccare con mano l’arte di Veronese, a meno di 20 chilometri da Castelfranco si trova la celeberrima Villa Barbaro di Maser, frutto del connubio tra l’architettura di Palladio e l’arte di Veronese: il 28 settembre alle 16 si va alla scoperta delle pareti affrescate da Paolo Caliari accompagnati da Stefania Mason, presidente del comitato scientifico della Fondazione Tiziano e Cadore, per concludere con una degustazione di prelibatezze «veronesiane». Risalendo ancora una manciata di chilometri verso nord, sempre in provincia di Treviso, si entra in un altro mondo, quello della bellezza statuaria di Antonio Canova e della Gypsotheca che ne raccoglie le opere a Possagno, per non parlare del Tempio Canoviano dal cui tetto la vista spazia dal Sacrario del Monte Grappa ai Colli Asolani. Il 20 settembre si avrà il privilegio di essere guidati nella visita al Museo, sviluppato intorno alla casa natale di Canova, mentre alle 16 Thomas Dalla Costa racconterà «Il nudo femminile da Tiziano a Canova».
Da non perdere è il Castello di Lusa appena fuori Feltre, inserito tra i luoghi del cuore dal Fai, fortificazione feudale sorta sulla collina morenica su resti più arcaici e nelle cui mura diversi periodi storici si intrecciano. Qui il 25 luglio alle 20.30 Melissa Conn, presidente di Save Venice, e Mario Piana sveleranno «I caratteri delle costruzioni lagunari» che tanto devono ai boschi delle terre di Tiziano. L’8 agosto, alle 18, al Museo Civico di Palazzo Fulcis a Belluno, in una conferenza preceduta dalla visita guidata da Carlo Cavalli, sarà ancora Melissa Conn, insieme a Gabriele Matino e alla restauratrice Enrica Colombini, a illustrare le novità emerse dal restauro del «Tobiolo e l’angelo Raffaele» di Tiziano alla Madonna dell’Orto a Venezia.

Un particolare degli affreschi della Stanza del Tribunale d’Amore di Paolo Veronese a Villa Barbaro, Maser
Il fulcro delle iniziative è in Cadore: da San Vito, centrale nella proposta musicale, con i concerti del 29 luglio, del 4, 7 e 14 agosto nella sala De Lotto, il passo è breve per Cortina d’Ampezzo e il suo contesto dolomitico. Qui, alla Sala Alverà, il 4 agosto alle 18 si potrà incontrare ancora Paolo Veronese attraverso le parole di Dal Pozzolo, mentre il 24 agosto, alle 18, Conn, Matino e Maria Agnese Chiari Moretto Wiel racconteranno «Il restauro della Crocifissione di Tintoretto alla Scuola Grande di San Rocco». La regina della festa tizianesca è naturalmente Pieve di Cadore: qui è la sede del Centro Studi nella casa cinquecentesca che fu del cugino omonimo di Tiziano, detto l’Oratore, con lo studiolo dal soffitto a grottesche e la biblioteca nata dal lascito dello storico dell’arte statunitense William R. Rearick. Qui si trova anche la casa che nel 1480 diede i natali a Tiziano: chiusa per restauro, riaprirà per i Giochi di Milano Cortina 2026, ma il 10 settembre l’intervento in corso sarà illustrato da Matteo Deppo e Gloria Manera nel Palazzo della Magnifica Comunità. Il calendario degli appuntamenti a Pieve si infittisce, con gli incontri che faranno scoprire «Brueguel ai tempi di Tiziano» per voce di Bernard Aikema (28 giugno), «Tiziano in Francia, dal Re Sole a Dumas», con Cristina Farnetti (3 agosto alle 18), e il Tiziano della «Madonna» della Chiesa Arcidiaconale di Santa Maria Nascente. La tela è stata restituita al maestro in seguito al restauro realizzato nel 2023 grazie alla Fondazione Tiziano e Cadore in occasione del suo ventennale: un capolavoro ritrovato, di valenza privata, in cui possiamo vedere l’autoritratto di Tiziano e quello del fratello Francesco, donato dal pittore al suo paese natale. Ne parlerà il 9 agosto Dal Pozzolo alle 17 nella stessa chiesa, che conserva opere anche di Francesco, Marco e Cesare Vecellio. Alle 18, nel Palazzo della Magnifica Comunità, faranno riflettere le interpretazioni dello storico dell’arte in merito alla «Madonna con il Bambino» riportata all’attenzione dall’antiquario Carlo Orsi, restituita da Dal Pozzolo a Tiziano, come già riteneva Federico Zeri, con una rilettura inedita che ipotizza il successivo intervento di Girolamo Dente. Il 13 agosto il racconto passerà a Rosella Lauber con «Tiziano e la “gloria del perfetto colorire” dalla Venere alla Pietà», il 18 agosto a don Paolo Barbisan con «Maria Maddalena nell’opera di Tiziano», il 2 settembre a Dulcia Meijers con Cesare Vecellio e l’immagine dello straniero.
La deviazione a Vinigo di Cadore, che regala una vista spettacolare sulle Dolomiti, è d’obbligo anche per una sosta alla Chiesa di San Giovanni Battista, monumento nazionale risalente al 1493, e luogo del cuore Fai che conserva due pale di Francesco e Tommaso Vecellio: una visita guidata da Marilena Marchioni è in calendario il 14 agosto alle 17, mentre alle 18 Francesco Di Mauro parlerà qui del «Tramonto del dorato paesaggio. Spazio, natura e devozione nella Venezia del primo Rinascimento». Una scoperta sono anche le tre chiese del piccolo comune di Vigo, quella di Sant’Orsola conserva un magnifico ciclo di affreschi giotteschi. A Laggio il 17 luglio si entra con Juliette Ferdinand nella magia dei giardini dipinti (da Veronese, Tiziano e Tintoretto, ma anche Pozzoserrato e Benedetto Caliari) e in quelli reali nel Veneto del Cinquecento con Juliette Ferdinand. Altro tesoro da scoprire (con Letizia Lonzi l’11 agosto alle 17) è la Chiesa della Madonna della Difesa e San Rocco di Lorenzago, una delle quattro così intitolate in Cadore: questa in seguito alla peste del 1511-12, quando fu ampliata su preesistenze di cui restano parti di affreschi attribuiti a Giovanni da Tolmezzo. Nel Municipio del paese, con la stessa Lonzi, Emanuele D’Andrea e Antonio Genova, si terrà la «Presentazione di Celso Fabbro 1883-1974. Politico, avvocato, biografo di Tiziano».
L’itinerario si conclude a Vittorio Veneto: il Museo del Cenedese, ospitato nel quattrocentesco Palazzo della Comunità di Serravalle affrescato da Dario da Treviso, è dedicato ai reperti e alle opere del territorio. Qui il 10 luglio alle 20.30 Rebecca Civettini ripercorrerà la figura di Marco Boschini, pittore, incisore e scrittore veneziano, autore, tra l’altro, de La Carta del navegar pitoresco (1660) e de Le Minere della pittura (1664) che incoronò Tiziano come un «pilota» per le generazioni future. Il 5 settembre alle 17 Silvia Bevilacqua condurrà alla scoperta della Cattedrale e le sue opere, mentre alle 18 Letizia Lonzi, nella Sala Ranon del Seminario Vescovile, parlerà di «Un ritrovato Girolamo Dente di Tiziano».

Antica Chiesa di San Bartolomeo di Nebbiù di Cadore

Il Castello di Lusa appena fuori Feltre

Una veduta dell’interno di Palazzo Fulcis a Belluno

Il Teatro di Castelfranco realizzato su progetto di Francesco Maria Preti

Lo studiolo del Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore nella casa di Tiziano l’Oratore

Chiesa di San Giovanni Battista a Vinigo di Cadore. © Franco Olivieri
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