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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliTorino si prepara ad accogliere la venticinquesima edizione di OUVERTURE, la storica iniziativa dell’Associazione TAG – Torino Art Galleries, in programma giovedì 18 settembre, dalle ore 17 alle 23. Un’edizione particolarmente significativa, che celebra un traguardo importante: un quarto di secolo di attività dedicata alla diffusione dell’arte contemporanea attraverso il lavoro congiunto delle gallerie torinesi, vere e proprie fucine di ricerca visiva, confronto e sperimentazione. Realizzata con il sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che accompagna il progetto sin dalla sua nascita nel 2000, OUVERTURE 2025 si articola in una mostra diffusa nelle sedi delle gallerie associate a TAG, che in questa occasione apriranno le proprie porte in un orario esteso, dando vita a un itinerario unico nella Torino dell’arte. Sedici le gallerie coinvolte, che significa tanti linguaggi, generazioni e prospettive a confronto per uno spaccato ricco e sfaccettato del presente artistico: Galleria Simóndi, Tucci Russo Chambres D’Art, Photo & Contemporary, Gagliardi e Domke, CRAG – Chiono Reisova Art Gallery, Febo&Dafne, Luce Gallery, Mazzoleni, metroquadro, A PICK GALLERY, Riccardo Costantini Contemporary, Weber & Weber, Galleria In Arco, Roccatre.
Tra le mostre che inaugurano nella serata del 18 settembre spicca «On Life, the Universe and Everything Else» presso A Pick Gallery, con opere di Jay Gard e Wolfgang Flad, a cura di Emanuela Romano. Il titolo, che riecheggia il romanzo di fantascienza umoristica del 1982 scritto da Douglas Adams, introduce una ricerca visiva che si muove tra introspezione e cosmologia. Le opere dei due artisti dialogano in uno spazio che invita lo spettatore a interrogarsi sul senso dell’esistenza, sulla materia che ci circonda e su quella che ci costituisce. Presso la galleria Febo&Dafne, la mostra «Corpi in transito» di Fabio Cipolla e Sofia Fresia, curata da Carina Leal, costruisce un percorso poetico tra mutazione e identità. Le opere esposte restituiscono corpi che cambiano, si spostano, si ridefiniscono, forme in transito che evocano la fragilità e la forza dell’essere umano in movimento, tra tensioni plastiche e leggerezze cromatiche. La mostra diventa un viaggio sensoriale, dove materia e segno si fondono per raccontare l’instabilità come condizione originaria del vivere. Alla Galleria In Arco, la collettiva «The Deep Eye – Da Mapplethorpe a Greenfield-Sanders» si presenta come un progetto di forte intensità visiva. Un’esplorazione del corpo e dell’icona attraverso lo sguardo profondo di due grandi fotografi, Robert Mapplethorpe e Timothy Greenfield-Sanders, ma non solo. L’esposizione, aperta fino al 24 dicembre, propone un’indagine visiva sulla costruzione dell’identità attraverso il ritratto, il nudo, la posa. Corpi decostruiti, volti noti, elementi femminili, maschili, tutti immersi in un confronto diretto con la memoria, il desiderio e il potere delle immagini. Con «Timeless Roots», allestita presso Photo & Contemporary, Francesco Bosso ritorna al paesaggio per riflettere sul legame profondo tra natura, tempo e memoria. Le sue fotografie in bianco e nero, rigorose e meditative, evocano paesaggi primordiali, luoghi sospesi che parlano di silenzio, attesa, appartenenza. Il lavoro del fotografo di origine pugliese si distingue per la capacità di tradurre in immagini un senso quasi sacro del tempo che scorre, di ciò che resta e di ciò che scompare. Da Simóndi va in scena «Soglie di controllo. Corpi e memorie nell’era della tecnocrazia» in programma con opere di Eva Frapiccini, Rana Hamadeh e Pınar Öğrenci. Il percorso si propone di indagare le trasformazioni radicali dei corpi e delle memorie nell’attuale contesto tecnocratico, interrogando le soglie - fisiche, culturali e digitali - attraverso cui si esercita il controllo nel presente. Da Tucci Russo Chambres d’Art apre invece «co-mondo», personale di Mario Airò visitabile fino al 31 gennaio 2026. L’artista propone una riflessione poetica sulla coesistenza tra forme, tempo e spazio, esplorando la complessità del presente e la molteplicità delle realtà che lo abitano. E ancora, da Weber & Weber, è protagonista Sylvie Romieu con «Apnea», una mostra che evoca un’esperienza sospesa tra rarefazione e silenzio. L’esposizione invita lo spettatore a un ascolto interiore, mettendo in scena la tensione sottile e continua del vivere contemporaneo. Queste sono solo alcune delle proposte espositive delle gallerie torinesi. Per una visione più completa dell’iniziativa si rimanda al sito di TAG.

Giacomo Modolo, «First Lights From My Block II», 2025. Courtesy CRAG – Chiono Reisova Art Gallery

Sofia Fresia, «Lo specchio». Courtesy Febo e Dafne
«La 25ma edizione di Ouverture rappresenta un grande traguardo per le gallerie torinesi, unico nel panorama nazionale, oltre che di opportunità di coinvolgimento del pubblico cittadino in occasione della apertura coordinata. Le gallerie associate aderenti proporranno per il mese della ripartenza culturale dopo l’estate l’orario esteso, dalle 17 alle 23, che consentirà di visitare più mostre nella stessa giornata e vivere la città come un vero percorso d’arte contemporanea», ha dichiarato Elisabetta Chiono, presidente di TAG.

Mario Airò, «Ierofania», 2011. Courtesy l’artista e Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea Torre Pellice e Torino
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