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Elena Correggia, Giovanni Pellighelli del Monticello
Leggi i suoi articoliIl 26 febbraio Sotheby’s propone due vendite in contemporanea. Da un lato, l’asta serale di arte impressionista e della prima metà del Novecento, con una veduta della serie «veneziana» di Claude Monet, «Le Palais Ducal», olio su tela del 1908, emblematico del suo studio sulla luce «acquatica» della città lagunare e mai riapparso sul mercato dal 1925 (stima 23-34 milioni di euro).
Sotheby's, 26 febbraio
L’opera fa parte del celebre trio di dipinti «visti» da una barca ormeggiata davanti alla Salute e in fronte angolare al Palazzo e con una di esse, oggi al Brooklyn Museum di New York, è stata esposta nella mostra «Monet & Architecture» alla National Gallery di Londra la scorsa primavera. Il dipinto appartiene alla stessa famiglia dal 1925, che l’acquistò dal collezionista di arte impressionista e moderna Erich Goeritz, creatore di una raccolta con opere oggi al Courtauld Institute of Art di Londra, al Museo d’Arte di Tel Aviv, al British Museum e alla Tate Gallery.
A far corona a Monet, «Il peschereccio triestino» (1912) di Egon Schiele (6,8-9 milioni), dal 1962 in collezione privata, in cui il pittore 22enne esplora un uso innovativo di colore, superficie, disegno e forma. A seguire: «Ragazza sul divano» (1906) di Ernst Ludwig Kirchner (3,2-4,3 milioni) di proprietà del MoMA di New York, all’asta per finanziare nuove acquisizioni; «Vase de fleurs» (1901), l’olio su tela del primo Picasso (1,8-2,3 milioni); due Chagall di epoche opposte: il giovanile «Vase de Roses» (1929) (1,7-2,3 milioni) e il tardo «Le peintre à la fête» (1982) (1,2-1,7 milioni), e l’olio «A Tavola» (1923) di Oskar Schlemmer (1,2-1,7 milioni).
Sul fronte dell’asta di arte surrealista brillano due René Magritte: «La magie noire» (1944), gouache e pastello colorato su carta del 1944 (568-800mila) e l’olio su tela «L’étoile du matin» firmato e datato 1938 (4-5 milioni), ispirato dall’amico Marcel Mariën, il poeta del Surrealismo, e acquistato da un amico mecenate di Magritte, nella cui collezione è rimasta fino ad oggi; il monumentale «Atrata» (1929) di Francis Picabia (1,7-2,3 milioni), uno dei più straordinari esempi della celebre serie «Transparences» realizzata a fine anni Venti. Completano l’asta dipinti, opere su carta e oggetti-scultura di Magritte, Duchamp, Miró, Ernst e Arp.
Christie's, 27 febbraio
Va oltre la suggestione atmosferica impressionista a favore di una resa quasi astratta della natura il Monet di «Saule pleureur et bassin aux nymphéas», che guida la carrellata di dipinti di arte impressionista e moderna che Christie’s batte all’incanto il 27 febbraio. La vendita, intitolata «Hidden Treasures», include opere di Renoir, Cézanne, Van Gogh, Bonnard e Matisse provenienti da una collezione privata, ed è stimata complessivamente più di 110 milioni di euro.
Realizzato nella casa studio di Giverny durante la prima guerra mondiale e mai presentato al pubblico prima d’ora, l’olio su tela di Monet rappresenta uno studio per la serie sulle ninfee. In asta è presente anche «Sentier dans le bois» (1874-77) di Renoir e la «Nature morte de pêches et poires» (1885-87) di Cézanne un tempo appartenuta al mercante d’arte Ambroise Vollard, che testimonia una visione protocubista, piatta e frammentata, ispiratrice dell’arte di Picasso e Braque.
L’asta serale londinese di arte impressionista e moderna del 27 febbraio (la «day sale» e la vendita di opere su carta si tengono il 28) mette poi all’incanto la seconda parte di «An adventurous spirit», eclettica collezione privata. Si fanno notare in particolare «Le port au soleil couchant, Opus 236» (1892), uno dei primi dipinti eseguiti a Saint-Tropez da Paul Signac secondo la tecnica puntinista (stima a richiesta) ed «En promenade» di Félix Vallotton, in perfetto stile Nabis (stima 1,3-1,8 milioni).
C’è infine attesa, sempre il 27 febbraio, per «The Art of the Surreal». Protagonisti indiscussi i lavori di René Magritte, fra cui «Le Lieu Commun» (stima 17-28 milioni), opera di grande formato e al suo primo passaggio in asta. L’olio su tela è uno dei quattro dipinti del 1964 raffiguranti l’uomo con il cappello a bombetta, ritratto secondo una duplice prospettiva, che ben esemplifica la ricerca concettuale sul tema della realtà, della percezione e del verisimile. In asta fra gli altri anche Dalí, con un’opera firmata del ’32 recentemente scoperta e autenticata (1,1-1,7 milioni) e un Max Ernst del ’36, «Aux antipodes du paysage», proveniente dalla Destina Foundation (450-700mila).

Il Monet di Sotheby's, stimato 23-34 milioni di euro. © Sotheby's

«Nature morte de pêches et poires» (1885-87) di Cézanne, da Christie's (stima a richiesta). © 2019 Christie's Images Ltd
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