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Si era in piena pandemia quando, nel 2020, Marina Nissim decise di dare il via al progetto «Una Boccata d’Arte», con Fondazione Elpis (in collaborazione con Maurizio Rigillo di Galleria Continua e con la partecipazione di Threes). Ora, alla sua quinta edizione, «Una Boccata d’Arte» (dal 22 giugno al 29 settembre) raggiunge il traguardo di 100 progetti realizzati in 100 borghi con il coinvolgimento di 100 artisti e artiste.
Cento progetti realizzati, sempre in collaborazione con le realtà locali, oltre 30 dei quali sono rimasti in permanenza, per acquisizione o per dono degli artisti, nei borghi in cui erano nati, andando a comporre un itinerario d’arte contemporanea attraverso un’Italia segreta. La prima opera a «trovar casa» in permanenza è stata, nel 2020 a Presicce-Acquarica, in Puglia, la scultura di Claudia Losi «Whalebone Arch». Nel 2021 è stata la volta dell’installazione di Agnese Spolverini nel borgo di Abbateggio, in Abruzzo. Dieci le opere permanenti del 2022, tra le quali «Paphos» di Ludovica Carbotta ad Aggius, in Sardegna, e l’intervento diffuso a Rocca San Giovanni (Abruzzo) di Victor Fotso Nyie, artista presente alla 60ma Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2023, tra le altre, «Victimula» di Invernomuto a Zubiena, in Provincia di Biella (Piemonte), mentre Mohsen Baghernejad Moghanjooghi ha donato i suoi lavori al Comune di Santa Severina (Calabria), che in cambio si è impegnato a piantare 1900 alberi: uno per ogni abitante.
Ogni anno i promotori scelgono 20 borghi e paesi d’Italia con meno di cinquemila abitanti (uno in ogni regione), poco noti perché estranei ai percorsi più battuti dal turismo, e li fanno «incontrare» con altrettanti artisti e artiste, che vengono accolti per una residenza in quelle comunità. Quest’anno sono stati invitati solo artisti under 35, ognuno dei quali ha realizzato, per il borgo che l’ha ospitato, installazioni, performance, laboratori, libri d’artista o interventi di sperimentazione sonora (in Abruzzo, Lazio e Molise, curati da Threes).
In questa quinta edizione andranno in scena le opere di Augustas Serapinas a Verrès (Ao) in Valle d’Aosta; Beatrice Celli a San Sebastiano Curone (Al) in Piemonte; Sasha Tishkov a Dolcedo (Im) in Liguria; Sofia Silva a Palazzo Pignano (Cr) in Lombardia; Adji Dieye a Magrè sulla Strada Vino/Margreid an der Weinstraße (Bz) in Trentino-Alto Adige/Südtirol; Tiphaine Calmettes a Porto Levante, frazione di Porto Viro (Ro) in Veneto; Mariona Cañadas e Pedro Murua a Paluzza (Ud) in Friuli-Venezia Giulia; Sóley Ragnarsdóttir a Berceto (Pr) in Emilia-Romagna; Villiam Miklos Andersen a Serre di Rapolano, frazione di Rapolano Terme (Si) in Toscana; Ode de Kort a Otricoli (Tr) in Umbria; Caterina Morigi a San Ginesio (Mc) nelle Marche; Elena Rivoltini a Bassiano (Lt) in Lazio; Agostino Quaranta a Gioia dei Marsi (Aq) in Abruzzo; Beatriz de Rijke a Guardialfiera (Cb) in Molise; Andrea Martinucci a Letino (Ce) in Campania; Emanuele Marullo a Poggiorsini (Ba) in Puglia; Giulio Locatelli a Sasso di Castalda (Pz) in Basilicata; Lulù Nuti a Motta Filocastro, frazione di Limbadi (Vv) in Calabria; Nicola Baratto e Yiannis Mouravas a Sant’Angelo Muxaro (Ag) in Sicilia e Virginia Russolo a Sedilo (Or) in Sardegna.

Veduta dell’installazione «Per riconoscerti nel buio» (2021) di Agnese Spolverini in Piazza Madonna del Carmine, Abbateggio (Pe)
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