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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliNapoli. A quasi 99 anni è scomparso lo scorso 26 giugno Giuseppe Antonello Leone, celebre testimone di una felice stagione artistica a Napoli.
Nato a Pratola, in provincia di Avellino, nel 1917 aveva studiato all'Accademia di Belle Arti di Napoli con Mino Maccari, Emilio Notte e Pietro Gaudenzio. Il suo linguaggio realista conteneva sia visioni surreali sia ironiche critiche alla società dei consumi.
Pittore e scultore, negli anni Cinquanta prese parte alla stagione neorealista in Lucania. Nel 1940 partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia, esponendo un affresco; nel 1961, su incarico del Ministero del Lavoro, realizzò l'allestimento del Padiglione Iri Italia a Torino, dove espose la scultura «La Dea Trifase», sistemata nel 2002 in una piazza a San Giorgio a Cremano (Napoli).
Partecipò a mostre in Italia e all'estero e dal 1966 al 1977 fu direttore di alcuni Istituti d'Arte in Campania e in Basilicata.
Leone è autore, tra l'altro, delle formelle in bronzo della Via Crucis nella Chiesa di San Pietro in Camerellis di Salerno, del ciclo dei mosaici della chiesa del Seminario di Sessa Aurunca, del mosaico della Chiesa di Sant'Antonio di Corleto Perticara, dell'affresco nella Chiesa Madre di Spinoso, delle vetrate della Cattedrale di Benevento, dei dipinti nella Chiesa di Sant'Anna a Potenza, dell'affresco nella Rocca dei Rettori a Benevento, dei pannelli in bronzo per la porta centrale del Duomo di Messina e del monumento sepolcrale di Maurizio Valenzi a Napoli.

Giuseppe Antonello Leone (1917-2016). La foto è tratta dal sito www.antonelloleone.it
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