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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoli«Il giovane Salvator Rosa. Gli inizi di un grande maestro del ’600 europeo» al Museo Correale dal 7 novembre al 31 gennaio, unica iniziativa che festeggia i 400 anni dalla nascita dell’artista (Napoli 1615 - Roma 1673), prende avvio dagli studi della curatrice Viviana Farina, autrice di un omonimo libro pubblicato nel 2010 (Paparo Edizioni, Napoli).
La mostra, che si è avvalsa della consulenza scientifica di Stefan Albl, Catherine Loisel e Nicholas Turner, è stata costruita attorno a quattro opere già presenti nella collezione del museo e intende proporre un’ipotesi di riflessione e di ricerca per gli studi di un periodo circoscritto dell’attività di Rosa, dalla metà degli anni ’30 alla metà degli anni ’40 del XVII secolo.
Il primo dipinto, «Marina con pescatori», attribuito da Raffaello Causa al giovane Rosa, per motivi stilistici sembrerebbe una prova precedente al 1633, datazione possibile se si considera che alle nozze della sorella con Francesco Fracanzano nel 1632, a soli 17 anni, Rosa dichiarava di essere pittore e di avere già bottega propria.
Le altre 3 opere in mostra del Correale sono, invece, dipinti di Micco Spadaro, al secolo Domenico Gargiulo, tra cui una recente acquisizione al catalogo dell’artista, che segnano i rapporti e gli scambi con l’ambiente napoletano, molto intensi anche con il cognato Fracanzano.
Le altre opere, soprattutto di paesaggio, provengono da collezioni private e da alcuni musei pubblici, tra cui il Museo di Capodimonte dal cui deposito sono stati scelti due piccoli dipinti per i quali si propone l’attribuzione al maestro napoletano. Anche i disegni, scelti da collezioni private europee e statunitensi, mettono a confronto opere di contesto (tra cui due Ribera mai esposti prima, ma anche Falcone, Cesare e Francesco Fracanzano, Spadaro) con le prove di Rosa, eccellente e raffinato disegnatore che rimarrà profondamente napoletano anche fuori la sua città di origine.
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