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Melania Lunazzi
Leggi i suoi articoliA Camporosso in Valcanale, nella piccola chiesa alpina di Santa Dorotea, architettura riconducibile alle forme e agli stilemi del gotico carinziano, è stato restaurato il ciclo di affreschi quattrocenteschi emersi sotto strati di ridipinture novecentesche sulla parete nord e sull’arco trionfale della navata unica.
Esempio del tardo gotico proposto da maestranze carinziane e probabile (questa è l’ipotesi avanzata dopo i restauri) derivazione della nota Scuola di Villach i dipinti riportano due strati pittorici di mani e epoche leggermente sfalsate. Tra le scene raffigurate la partenza, il viaggio e l’adorazione dei Magi, la non frequente iconografia del Martirio di sant’Acacio (o Acazio) e dei diecimila martiri cristiani e scene frammentarie del Nuovo Testamento: Strage degli Innocenti, Fuga in Egitto, Risurrezione, Madonna della Misericordia e Martirio di san Sebastiano.
Alcune scene del secondo strato sono state eseguite a secco, con parti (aureole, pissidi, finimenti dei cavalli) a incisione e punzonatura e applicazione di lamine metalliche. Nel primo strato, più antico, il Martirio di Sant’Acacio riporta la data 1401. Il restauro, effettuato sotto la vigilanza della Soprintendenza di Udine, ha eseguito la pulitura, il consolidamento della pellicola pittorica all’intonaco, la stuccatura delle lacune e delle crepe e un ritocco ad acquarello con la tecnica del rigatino.

La scena del viaggio negli affreschi di Tarvisio
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