Redazione GdA
Leggi i suoi articoliIl Governo turco ha ordinato alla popolazione che risiede nei pressi di Hasankeyf, un’antica città sul fiume Tigri nel Sud-Est del Paese, di evacuare la zona entro l’8 ottobre. Si procederà poi all’allagamento del sito, uno dei più antichi insediamenti al mondo a essere stati continuamente abitati, nel quadro della costruzione della diga di Ilisu e della relativa centrale idroelettrica.
Hasankeyf è sede di migliaia di grotte, chiese, tombe, monumenti e di altri resti, che abbracciano le epoche neolitica, mesopotamica, romana, bizantina, araba e ottomana. Tutto sarà sommerso. Il Governo ha trasferito solo otto monumenti storici su un terreno più elevato. La costruzione della diga ha avuto inizio nel 2006.
Gli attivisti si sono a lungo battuti per salvare Hasankeyf, ma le richieste di fermare il progetto sono state ritenute inammissibili dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel mese di febbraio. Hanno anche cercato di ottenere per la città lo status di Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ma «l’Unesco ha detto che questa richiesta spetta al Ministero della Cultura».
Europa Nostra ha descritto Hasankeyf come un sito di enorme importanza archeologica e architettonica e ha chiesto alla Turchia e «all’intera comunità internazionale di garantirne la salvaguardia». L’organizzazione sostiene che i monumenti costruiti nel sito quando la città faceva parte dell’impero turco-persiano selgiuchide sono unici: «Con i suoi Giardini di Sàlihiyye e i frutteti di Rasaem sulle rive del fiume Tigri, Hasankeyf esemplifica il ruolo che i distretti dei giardini e l’entroterra irrigato svolsero nel design urbano dei Selgiuchidi in Anatolia. Mentre questi giardini medievali sono in gran parte scomparsi in tutta la Turchia e in Iran, i resti di ville, fontane e reti di distribuzione idrica sono ancora visibili a Hasankeyf».
Altri articoli dell'autore
Intervista a Nicolas Ballario, divulgatore, curatore e comunicatore che ha spesso lavorato con il neo Ministro della Cultura Alessandro Giuli, per iniziare a capire che Ministero sarà
È un «San Sebastiano», opera giovanile commissionata nel 1618 dal cardinale Pietro Aldobrandini. Probabilmente, per complesse vie ereditarie, è passato da Roma a una piccola chiesa francese vicina a Versailles, dov’è attestato dal 1836
In risposta all’articolo da noi pubblicato sulle celebrazioni del Futurismo riceviamo e volentieri pubblichiamo questa rassicurante comunicazione di Gabriele Simongini, curatore della mostra voluta dal ministro Sangiuliano
Nella Biblioteca Reale di Torino l’«Autoritratto» è esposto con sei disegni del Codice Atlantico che corroborano la tesi che nel celebre disegno Leonardo da Vinci abbia raffigurato sé stesso all’età di 65 anni