Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliUno dei monumenti antichi che maggiormente caratterizza il paesaggio della campagna romana è sicuramente il Mausoleo di Cecilia Metella sulla Via Appia. Meno noto è un monumento analogo e coevo, il Mauseoleo dei Plauzi a Tivoli, che si staglia, con la sua massiccia struttura cilindrica, lungo la via Tiburtina.
Da marzo scorso il sepolcro è in restauro grazie a un progetto, finanziato dal Mibact con 2,3 milioni di euro, elaborato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale. Come la tomba di Cecilia Metella, il mausoleo risale all’epoca augustea (I secolo a.C.-I secolo d.C.) e ha conosciuto anch’esso ampie trasformazioni in età medievale.
Appartenuto ai Plautii Silvani, gens senatoria vicina all’imperatore Augusto, è costituito da una mole cilindrica in blocchi di travertino, nel XII secolo modificata in fortilizio e successivamente in torrione nel XV secolo. Il basamento del mausoleo, contenente la cella funeraria, è invece oggi quasi completamente invisibile perché interrato. Se prima erano stati compiuti scavi parziali, l’intervento in corso è finalizzato non solo al restauro integrale del sepolcro, ma anche al recupero, con destinazione a parco archeologico-naturalistico, dell’intera area circostante.
Sinora sono stati restaurati la struttura augustea e il coronamento merlato ad archetti, presto si interverrà sulle iscrizioni marmoree e sull’interno del torrione. Infine sarà interamente scavato e portato alla luce il basamento parallelepipedo.
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