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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoli«Posso dire senz’altro che il Ministero dell’Economia è d’accordo con noi. Le coperture verranno trovate: l’Iva verrà abbassata». Un applauso ha accolto la tanto attesa notizia che il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha annunciato stamattina a Roma, a Palazzo Wedekind, durante l’evento «Il mercato dell’arte in Italia. Le sfide per competere in Europa», organizzato dall’Associazione Gruppo Apollo. Nel corso dei lavori è stato presentato lo studio «Arte: il valore dell’industry in Italia», promosso dal Gruppo Apollo e realizzato dall’osservatorio di Nomisma, in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
«Posso dire che è una storica battaglia, ha aggiunto Giuli, che l’attuale Governo ha ingaggiato da molto tempo». Il ministro ha ricordato, in questo senso, l’impegno di Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, che a «Il Giornale dell’Arte» aveva anticipato l’imminente abbassamento dell’aliquota Iva per l’importazione di opere d’arte e per le cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato e da collezione (attualmente al 22% in Italia, a fronte del 5,5% della Francia e del 7% della Germania)
«Esiste concretamente, ha proseguito Giuli, la prospettiva economica di riallinearci a una media continentale. Siamo arrivati a un punto di svolta, a un bivio che rischia di diventare un punto di non ritorno. Il Governo sta riconoscendo le esigenze del mercato dell’arte sia nel merito, sia nel metodo, attraverso la centralità del Parlamento e l’importanza delle iniziative dei partiti. L’abbassamento dell’Iva è solo l’inizio. Quando si ragiona di crediti d’imposta, è molto complicato far comprendere che, a fronte di una flessione immediata ma ristretta, l’indotto e la curva ascendente daranno, poi, delle soddisfazioni enormi al settore dell’arte e al prestigio dell’Italia».
La platea, composta da professionisti del settore, ha seguito con interesse il discorso di Giuli, preceduto dall’intervento dello stesso Mollicone, che aveva sottolineato come sia urgente «intervenire in maniera tempestiva. Stiamo subendo dumping da parte di Francia e Germania e rischiamo un’ulteriore contrazione».
«È importante lavorare, ha concluso Giuli, nell’ottica del fare rete e sistema. Se oggi io potessi, in breve tempo, creare un raccordo fra le più importanti fiere di arte contemporanea, federando allo stesso tempo le grandi associazioni di mecenati, che vanno dagli Uffizi al MaXXi, faremmo invidia ad Art Basel. Il MiC è a vostra disposizione per questo, per recepire le istanze di tutto il comparto, e per lavorare nell’interesse di tutti e per il prestigio dell’Italia».
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