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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliL’Eliseo ha il suo marchio, i suoi gadget e la sua boutique online di souvenir. L’operazione è stata lanciata durante le Giornate europee del Patrimonio quando, come ogni anno da Giscard-d’Estaing, il palazzo presidenziale è aperto al pubblico, accogliendo circa 17mila visitatori in due giorni. Solo per il 15 e 16 settembre scorsi una boutique «fisica» è stata installata anche nei locali dell’Eliseo e in tutto, solo in quel fine settimana, sono stati spesi in souvenir più di 350mila euro. In Inghilterra i tanti gadget a marchio Windsor generano un mercato di diversi milioni di sterline ogni anno.
Il presidente Emmanuel Macron deve essersi ispirato al modello inglese sperando negli stessi risultati. Il suo scopo è di riversare parte degli introiti della boutique nel restauro dell’Eliseo che, alla veneranda età di 300 anni, ha bisogno di importanti lavori. Un cantiere enorme che, stando alla Cour des comptes, costerà 100 milioni di euro e durerà almeno 7 anni. Il restauro è partito a metà novembre dalla salle des fêtes, dove si svolgono le ricezioni ufficiali e le cerimonie di investitura dei presidenti.
Gli artigiani lavoreranno giorno e notte per portare a termine il recupero in un tempo record previsto di sei settimane. Gli ultimi lavori in questa sala li fece realizzare François Mitterrand negli anni ’80. Se il fine dell’operazione commerciale dell’Eliseo appare apprezzabile, non convince però tutti. Alcuni osservatori, in opposizione a Macron, trovano fortemente inopportuno il modo in cui il giovane presidente, a cui resta incollato il soprannome di «Jupiter» (Giove) per via del suo modo di fare giudicato arrogante, si è messo in scena sui gadget. La sua fotografia ufficiale è finita sulle tazze da 24,90 euro. Le sue frasi «celebri» sulle magliette a 55 euro. Un orologio con la fascetta tricolore, visto nelle ultime settimane al suo polso, è venduto a 169 euro (è uno degli oggetti più ricercati).

Emmanuel Macron
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