Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliPittore, scrittore ed editore, Mario Lattes (1923-2001) è noto per le sue visioni solitarie e silenziose, per le figure e i paesaggi talvolta onirici, talvolta espressionisti, spesso sospesi tra l’astratto e il figurativo. Durante la sua carriera ha realizzato centinaia di disegni e incisioni, sperimentando molteplici tecniche e materiali con grande libertà espressiva.
A questo ambito guarda la Fondazione Bottari Lattes dall’8 aprile al 16 luglio con la retrospettiva «Mario Lattes su carta», curata da Vincenzo Gatti. Per l’artista torinese, la superficie del foglio non era soltanto il luogo in cui annotare schizzi, impressioni, ricordi o elaborare studi preparatori di quadri più grandi. I disegni esposti sono opere finite, nelle quali la vaporosa luminosità dell’acquarello, che caratterizza il borgo di montagna raffigurato dall’alto in «Sauze di Cesana» del 1982, si alterna alle più opache sfumature della tempera, scelta per le cromie più scure come il nero dello spettrale ed enigmatico «Personaggio» del 1966.
Vi sono opere in cui Lattes sfrutta il tratto morbido del pastello, altre in cui predilige la linea più incisiva della china e della matita, per esempio in «Architetture» (anni Sessanta-Settanta), dove con poche sovrapposizioni di segni dà forma alla cupa visione di un luogo angusto e minaccioso che non è possibile osservare all’interno.
Tra i molti lavori esposti vi sono anche un «Astratto» degli anni Cinquanta-Sessanta e una «Veduta di città» del decennio successivo, simile a un monocromo informale con diversi strati di tempera che però, sullo sfondo, nascondono e rivelano uno skyline metropolitano.
Altri articoli dell'autore
All’incanto il 23 maggio a Londra da Sotheby’s la raccolta completa con un esemplare di tutte e quattro le pubblicazioni risalenti al XVII secolo. È stata ricomposta nel 2016: l’ultima possibilità di acquistare integralmente la serie risale al 1989
Quaranta opere tra dipinti, sculture, stampe e grafiche arrivano all’asta per la prima volta. E c’è anche un omaggio a Martin Luther King e il no alla liberalizzazione delle armi
Chiude con un totale di oltre 900mila sterline l’asta online di Bonhams «British Cool», tra i top price anche la stampa più cara firmata da David Hockney
Fino all’1 settembre prosegue alla Reggia di Caserta la grande personale di Michelangelo Pistoletto con lavori dal 1969 a oggi, uniti dalla capacità di innescare attraverso l’arte una trasformazione responsabile della società, missione condivisa anche dal museo ospitante