Alessandro Martini
Leggi i suoi articoliConcepito come residenza dall’arciduca Massimiliano d’Asburgo e della consorte Carlotta del Belgio, l’attuale Museo Storico e Parco del Castello di Miramare diretto da Andreina Contessa prosegue nel restauro di spazi e collezioni. La dimora concepita come residenza dall’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, per abitarvi insieme alla consorte, la principessa Carlotta del Belgio, oggi è un museo autonomo statale del MiC, «un luogo altamente dinamico in grado di mettere la propria identità in rapporto con la contemporaneità, il paesaggio culturale, la ricca eredità cosmopolita e transfrontaliera della zona di confine in cui sorge», afferma la direttrice. Dopo anni di interventi sul Parco (fino a cinque anni fa piuttosto degradato, oggi accoglie 800mila visitatori all’anno), nel 2023 si focalizza sugli spazi interni.
Il primo giugno hanno aperto al pubblico le antiche cucine, con un bellissimo forno e una cucina economica in ghisa, e in attesa di inaugurare in estate il Salotto cinese è stato aperto il Castelletto, dopo i restauri avviati nel 2021. Si tratta dell’edificio più antico di Miramare, il primo abitato da Massimiliano e Carlotta durante il cantiere del Castello. Gli studi preliminari hanno consentito la rimozione di tutti gli elementi estranei al corpo originario e il ripristino sulle facciate dell’intonaco color ocra intenso delle cornici in pietra e degli elementi in terracotta. «Il Castelletto è stato trattato nel corso di un lungo e accurato restauro come un unico pezzo da collezione, di cui si voleva preservare l’atmosfera elegante, semplice e intima propria degli appartamenti privati dei giovani arciduchi che l’hanno abitato per brevi anni», ha detto Contessa.
I serramenti sono tornati all’originario color legno. All’interno, oltre che con interventi impiantistici, antisismici e per la sicurezza, sono stati ripristinati gli ambienti del primo piano, destinati a museo, e quelli del piano terra, dove sono riemerse decorazioni pittoriche ottocentesche (consolidate e integrate con pigmenti naturali in polvere e acquarello) e sono stati restaurati i pavimenti, le porte e i lampadari storici.
Altri articoli dell'autore
Si inaugura con gli «open day» del 22-23 novembre lo spazio non profit veneziano per la ricerca e la formazione continua nel campo espanso delle arti
La neodirettrice inaugura la prima fase della sua «rigenerazione»: un successo pieno. La svolta decisiva verrà dal Concorso internazionale: 25 milioni di euro. La Compagnia di San Paolo ci sta, il Governo per ora tace...
Nel suo ultimo saggio, il giornalista denuncia la sostanziale indifferenza della politica per la cultura. Mostre solo per staccare biglietti e un’esibizione di attivismo fine a sé stesso, per far dimenticare che al Ministero mancano 8.320 specialisti su 19.073
Dopo la riconfigurazione della pittura del Seicento, della Galleria Archeologica, del Settecento, della Collezione Gualino, delle ceramiche Lenci, ora, al secondo piano della Galleria Sabauda di Torino, è la volta della collezione del principe Eugenio