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Nuove tecnologie per servire restauro e musei

XXIV edizione della più accreditata manifestazione sui beni culturali nota come il Salone di Ferrara

Stefano Luppi

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Oltre che per il consueto denso programma di convegni ed eventi, la tre giorni della XXIV edizione di Restauro-Musei. Salone dell’Economia, della Conservazione, delle Tecnologie e della Valorizzazione dei Beni culturali e ambientali, in programma dal 22 al 24 marzo presso i padiglioni di Ferrara Fiere, si caratterizza per l’ampia attenzione ai temi della riqualificazione di monumenti e opere d’arte mobili, in particolare attraverso le nuove tecnologie. Negli spazi fieristici sono attesi poco meno di trecento espositori, centinaia di convegni, incontri e mostre e migliaia di visitatori (lo scorso anno erano rispettivamente 280, 130 e 26mila).

L’obiettivo è di accelerare l’incontro tra domanda e offerta, nonché di evidenziare il lavoro delle imprese che operano per la conservazione, la valorizzazione, la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale e ambientale. Queste ultime, vero e proprio cuore della manifestazione, provengono da tutta Italia e si occupano di illuminotecnica, climatologia, software, nuove tecnologie, accoglienza, guardiania, ristorazione, bookshop, merchandising, allestimenti, trasporto opere d’arte, archiviazione e catalogazione. Tra i tanti convegni di rilievo previsti segnaliamo quelli del Mibact, partner storico del Salone, dedicati alla riqualificazione delle murature storiche di centri storici, castelli, palazzi e ville, quello sul decreto Casa Italia, il piano nazionale di prevenzione antisismica voluto dal governo Renzi, e quello sulla collaborazione con il territorio dei trenta principali musei italiani. Altro tema centrale sono le nuove tecnologie legate ai visori 3D e alla «realtà aumentata» utili anche nella loro applicazione ai beni culturali. Un’area apposita ospiterà le startup provenienti dal mondo dell’industria creativa, i cui rappresentanti avranno la possibilità di proporre nuove idee. 

Anche la questione ubanistica verrà affrontata dal punto di vista tecnologico. A loro volta Comune di Ferrara e Segretariato regionale Emilia-Romagna presenteranno il progetto per la valorizzazione delle Delizie delle Corti Estensi inserite nei territori di Ferrara, Modena e Garfagnana. Alcuni focus saranno specificamente dedicati ai grandi restauri eseguiti dagli istituti statali Opificio delle Pietre Dure di Firenze e Istituto Superiore per la Conservazione ed il restauro di Roma, quali la «La Madonna dell’Impannata» di Raffaello, «La Madonna della cesta» di Rubens e tavole di Beato Angelico e Simone Martini. E inoltre gli ospiti internazionali: Georgia, Turchia e Brasile che contribuiranno ad ampliare l’orizzonte del restauro dell’architettura del Novecento.

Questa è la seconda edizione del Salone di Ferrara in cui al restauro si affiancano i musei: parteciperanno i direttori dei trenta principali musei italiani e vari musei stranieri a partire dall’Ermitage di San Pietroburgo. Ad ampliare l’approfondimento sui musei concorrono due mostre sul merchandasing museale di qualità.

Tra i premi infine, il Premio Domus restauro e conservazione giunge alla sesta edizione. La manifestazione è supportata da un comitato scientifico composto da Carlo Amadori, responsabile della società Acropoli che realizza il Salone, Marcello Balzani, direttore di TekneHub-Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Francesca Cappelletti, storica dell’arte, Enrico Cocchi, direttore generale della programmazione territoriale di Regione Emilia-Romagna, Riccardo Dalla Negra dell’Università di Ferrara, Sabina Magrini, segretaria regionale Mibact, Ruben Sacerdoti, dirigente regionale e Carla Di Francesco, ex direttrice regionale Mibact. Per il programma completo www.salonedelrestauro.com.

Stefano Luppi, 17 marzo 2017 | © Riproduzione riservata

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