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Il Santuario di Oropa, in provincia di Biella. Foto: © Regione Piemonte

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Il Santuario di Oropa, in provincia di Biella. Foto: © Regione Piemonte

Paesaggio, il Piemonte raggiunge la Toscana e la Puglia

Firmato al Mibact il piano paesaggistico: prescritto dal Codice dei Beni culturali, è stato finora adottato solo da tre regioni

Stefano Miliani

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Torino. Le colline a vigneto delle Langhe e del Monferrato; i magnifici panorami alpini; duecento laghi; dodici «tenimenti», ovvero i latifondi istituiti nel Medioevo dall’Ordine Mauriziano (a cui fanno capo, tra l’altro, Stupinigi e l’Abbazia di Staffarda). Sono alcuni dei paesaggi e luoghi individuati come elementi dell’identità del Piemonte nel Piano paesaggistico regionale che il presidente della Regione Sergio Chiamparino ha firmato a Roma con il ministro Dario Franceschini il 14 marzo scorso, in occasione della prima Giornata nazionale del Paesaggio destinata a diventare un appuntamento annuale.
Dunque anche il Piemonte ha il suo piano frutto di una lunga condivisione con il Ministero. Lo prescrive il Codice dei Beni culturali eppure, dal 2008, solo altre due Regioni lo hanno già adottato: la Puglia e la Toscana (cfr. n. 353, mag. ’15, p. 5). Dal Mibact vogliono «pensare positivo» e stimano che, tempo un anno, anche Friuli Venezia Giulia, Lazio e Umbria potrebbero approdare alla firma, eppure il ritardo delle Regioni è palese. Il motivo, non dichiarato, è che forze politiche e interessi locali sanno che questi atti possono imporre vincoli che le classiche varianti ai piani regolatori permettono spesso di eludere. Il perché lo riassume Giovanni Paludi, architetto, vicedirettore della Direzione della Regione che ha seguito passo passo il documento piemontese: «Nei piani paesaggistici approvati con il Mibact  la parte prescrittiva prevale nell’intera regione. E i Comuni dovranno mediare con il nostro piano che tende a tutelare in misura molto forte le aree libere». Il documento, che deve essere approvato dal Consiglio regionale, è stato elaborato dal 2008, attraversando quindi due giunte di centrosinistra e una, nel mezzo, a guida leghista. I tecnici hanno recepito oltre 1.300 «osservazioni» da amministrazioni e associazioni. In 700 pagine la mappa evidenzia 2.060 elementi di rilievo paesaggistico, includendo 500 nuclei alpini, più di 760 parchi e ville, 2.500 chilometri di percorsi panoramici, 106 parchi.

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