Edek Osser
Leggi i suoi articoliChiuso e dimenticato per 82 anni, il primo marzo riapre il Mausoleo di Augusto grazie anche a 6 milioni della Fondazione Tim, sponsor del restauro (oltre a Città e Mibact). Sebastiano La Manna, direttore dei lavori, spiega quanto è stato fatto e quanto si farà
Solo camminando lungo la stretta passerella del cantiere in atto della piazza è possibile vedere dall’alto i complessi scavi nel grande spazio davanti al Mausoleo di Augusto, a circa 6 metri sotto l’attuale livello stradale. Nel cuore della capitale è in corso un lavoro gigantesco per restaurare e aprire uno dei più grandi monumenti dell’antica Roma, da ottantadue anni in degrado e chiuso al pubblico. Bisognerà aspettare il 2022 prima che tutto sia finito, concluso il restauro del Mausoleo e creata la nuova piazza alla base del monumento, raggiunta da due scalinate, una che scende dal Lungotevere accanto al Museo dell’Ara Pacis, l’altra di fronte, dall’abside di San Carlo al Corso.
A lavori ultimati chi passeggerà sulla piazza farà una prima scoperta: potrà vedere dopo secoli una parte del pavimento romano di pietra, per ora ancora interrato, proprio all’ingresso del monumento: l’architetto della Sovrintendenza capitolina Sebastiano La Manna, progettista e direttore dei lavori di restauro del Mausoleo racconta che «molte di quelle pietre antiche mostrano ancora incisa la “dima”, il modello graffito che gli scalpellini di 2mila anni fa dovevano seguire per scolpire i marmi».
Non ci sono più, invece, i due obelischi portati a Roma dall’imperatore Augusto dopo la campagna d’Egitto del 28 a.C. e posti ai lati dell’ingresso del Mausoleo. «Abbiamo individuato, spiega La Manna, i punti precisi in cui si trovavano: di uno sono stati trovati parte dei resti del basamento».
Negli ultimi mesi è ripreso anche il lavoro di restauro e riqualificazione dell’enorme struttura circolare del Mausoleo, uno dei simboli della città. La prima fase è avvenuta tra il 2007 e il 2011 con lo scavo della zona esterna, davanti al mausoleo, e alcune importanti scoperte. Poi, «tra la fine del 2016 e il 2019, spiega La Manna, si è avviato il vero restauro conservativo. Abbiamo rispettato quello che restava dell’edificio antico e post antico, abbiamo restaurato circa 14mila mq di murature. Particolare importanza ha rivestito l’intervento sui percorsi verticali. Tre delle quattro scale sono state consolidate con l’inserimento di nuove travi in acciaio. Infine, la quarta scala, elicoidale, unico accesso alla sommità del monumento, è stata completamente ricostruita nella parte crollata e nelle porzioni superstiti. Anche qui il consolidamento è avvenuto mediante l’inserimento di travi di acciaio. Particolare attenzione è stata posta alla necessità di abbattere le barriere architettoniche e di consentire il percorso di visita a un’utenza allargata anche ai disabili.
Che cosa ci sarà da scoprire nel Mausoleo riaperto?
Un itinerario di visita nelle dodici concamerazioni trapezoidali con un circuito anulare da percorrere in senso orario, si potrà poi salire nella parte più alta del Mausoleo, dove il consolidamento delle volte, ha permesso di creare una passeggiata panoramica in sicurezza attraverso l’istallazione di un dissuasore trasparente in cristallo non visibile dal basso.
Quanto è costato finora il restauro?
Circa 1 milione per la prima fase dello scavo esterno. Per la fase successiva, terminata nel 2019, abbiamo speso 4,275 milioni, 2 del Mibact, il resto del Comune, per il completamento dei lavori del restauro conservativo e musealizzazione fino alla riapertura definitiva al pubblico, abbiamo il finanziamento di 6 milioni della Fondazione Tim. Con una prima fase di 630mila euro si è provveduto alla copertura di tre concamerazioni trapezoidali e alla realizzazione di opere per ospitare gli impianti tecnici in otto delle dodici concamerazioni. Per il completamento dei lavori nelle concamerazioni e nella zona centrale, è previsto un importo di 5 milioni e 370mila euro.
Il progetto originale prevedeva la copertura dell’intero monumento con una cupola in acciaio e vetro. È ancora prevista?
Questa possibilità resta incerta e discussa. Per ora non si farà. Ogni decisione è stata rimandata anche per motivi economici.
Quali saranno quindi i prossimi lavori?
Ci sarà un ultimo appalto per l’allestimento e le rifiniture. In questa fase dei lavori saranno realizzati l’impianto elettrico di illuminazione e quello di videosorveglianza, indispensabili per la musealizzazione del circuito. Tutti gli impianti, anche di riscaldamento, dovranno essere realizzati sotto i pavimenti moderni e con il minimo impatto nelle parti verticali a vista. Sarà anche restaurato il volume centrale che accoglie quello che resta della cella funeraria di Augusto.
E per l’allestimento interno, qual è il progetto?
Il principio che informa il percorso espositivo è quello di rappresentare il Mausoleo come museo di se stesso. Con questo obiettivo, lungo la visita saranno illustrati e valorizzati i resti delle diverse fasi di vita del monumento e saranno scelti i materiali da esporre. In ciascun ambiente saranno presenti due postazioni informative, qui uno schermo interattivo fornirà i contenuti didattici, mentre sul supporto, nella parte superiore, con l’ausilio di un proiettore e attraverso nuovi teli trasparenti, che non nascondono la struttura delle murature, si possono proiettare immagini.
Che cosa è previsto per i cipressi che occupano la zona verde del Mausoleo? Saranno eliminati?
Saranno sostituiti da nuovi cipressi della specie Cupressuss sempervirens varietà Totem: raggiungeranno un’altezza limitata (circa 10 metri) per non coprire le strutture del Mausoleo che quindi, sia per la ridotta quantità di piante, sia per la maggiore compattezza delle chiome, risulteranno più visibili, e non andranno a lesionare le murature sottostanti. Nel progetto è stata definita anche un’area percorribile, costituita da un percorso anulare adiacente al muro denominato «muro 4». Il percorso incassato e le sponde erbose con funzione di parapetto consentiranno la totale integrazione con il contesto archeologico.
Questo importante restauro cambierà la funzione e l’aspetto interno del Mausoleo ma anche della zona che lo circonda.
Certo: cambierà l’assetto urbanistico. Intorno al Mausoleo le strade saranno pedonalizzate. Con la sua riapertura sono convinto che questo diventerà uno dei luoghi più interessanti e frequentati della città, dai turisti e dai romani.
Leggi anche
IL MAGNIFICO REGALO DI TIM: APRE IL MAUSOLEO DI AUGUSTO
IL MAUSOLEO DI AUGUSTO IN 3D
LA STORIA DEL MAUSOLEO DI AUGUSTO
Altri articoli dell'autore
Il mausoleo dedicato al «più sanguinario assassino del colonialismo italiano» appena fuori Roma è criticato da molti, ma rimane
Si dà la precedenza agli oggetti per cui sono arrivate le richieste dagli etiopi, per ora senza grandi successi
L’eccidio e saccheggio di Debre Libanos in Etiopia fu «il più grave crimine dell’Italia». Oggi con difficoltà si cerca di rimediare all’«amnesia collettiva» che ha cancellato la memoria dell’ordine di sterminio illimitato per il quale il colonialismo italiano si macchiò dell’infamia più vergognosa. Ora si impone la complicatissima ricerca di opere e oggetti razziati o ricevuti in dono, andati dispersi. Dove sono?
Era il marzo 1974 quando dagli scavi della necropoli sarda affiorarono 16 pugilatori, 6 arcieri e 6 guerrieri: 44 sculture in frammenti. Stanziati ora 24 milioni di euro per nuovi cantieri e ricerche nella penisola del Sinis