Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliDopo ripetuti rinvii e nonostante innumerevoli proteste di ambientalisti e storici, la decisione è presa: sotto il sito archeologico di Stonehenge verrà costruito un tunnel di oltre 3,2 km a due corsie. Catalogato come progetto di interesse nazionale del valore ormai lievitato a 1,7 miliardi di sterline, agevolerà il traffico della spesso intasata arteria A303 verso il Sud-est dell’Inghilterra e promette di non danneggiare l’area del sito più celebre del Regno Unito: «Il tunnel tutelerà e migliorerà il sito», ha dichiarato la società autostradale.
Di diverso parere sono sia vari studi sulla conformazione geologica della zona, dove le falde acquifere potrebbero trasformarsi in un problema arduo, sia un rapporto interno stilato in gennaio e reso noto solo ora, secondo cui il tunnel causerebbe «un danno permanente e irreversibile». L’archeologo David Jacques lancia strali contro la decisione del Governo: «Qui non si tratta solo di Stonehenge: il sito può aiutare a capire come vivevano i preistorici. È uno scandalo di livello internazionale. Dovrebbero vergognarsi. Il tunnel comprometterà gli studi archeologici».
Il presidente di Stonehenge Alliance, Tom Holland, ha assicurato che continuerà a opporsi a quella che definisce «una decisione catastrofica». I lavori dovrebbero iniziare in primavera e concludersi entro il 2023. Gli oppositori del progetto hanno tempo fino a Natale per chiedere una revisione della decisione.
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