Image

Veduta dell'allestimento della mostra «Ti ho visto» di Massimo Vitali, foto di Renato Ghiazza

Image

Veduta dell'allestimento della mostra «Ti ho visto» di Massimo Vitali, foto di Renato Ghiazza

Vitali ed Astore: energia espressiva ed esistenziale

La doppia personale da Mazzoleni è incentrata sulla relazione fra gli uomini e il mondo che li circonda

Monica Trigona

Leggi i suoi articoli

Sino al 30 giugno la galleria Mazzoleni propone due personali, una dedicata a Massimo Vitali, l’altra a Salvatore Astore. Solcando l’ingresso espositivo si è calati subito nella ricerca più nota del fotografo comasco con il primo scatto, datato 1994 e realizzato a Marina di Pietrasanta.

La serie delle spiagge, in cui il paesaggio naturale e la dimensione umana sanciscono un felice e spontaneo connubio, pare essere evocata dal titolo del percorso: «Ti ho visto». In essa, come in altre vedute fotografiche, ogni singolo elemento è colto dall’obiettivo e non sfugge alla pièce in atto. La visione frontale e la posizione sopraelevata d’altronde consentono di cogliere ampi scorci così come di «entrare» nelle vite degli ignari protagonisti degli scatti.

In dialogo con queste immagini troviamo il progetto «Gli occhi della Scultura» di Salvatore Astore. Nelle opere è centrale il valore attribuito alla materia e alle sue caratteristiche intrinseche, il peso e la forma, e a quelle condizioni di pienezza e vacuità che la contraddistinguono. L’imponente scultura che segna l’inizio dell’allestimento tematico, ma stessa cosa si può dire delle altre plastiche più contenute, ricorda un enorme reperto archeologico.

Che sia l’ossatura di un qualche animale preistorico o parte di templio megalitico non c’è dato saperlo ma il metallo con cui è forgiata induce a considerare una connessione con un tempo più prossimo, quello della Torino industriale e postindustriale.La relazione fra gli uomini e il mondo circostante, sebbene affrontata con linguaggi e stili diversi, è centrale in entrambe le mostre che sembrano incoraggiare ad una fruizione quanto più aperta e libera da preconcetti.
 

Veduta dell'allestimento della mostra «Ti ho visto» di Massimo Vitali, foto di Renato Ghiazza

Veduta dell'allestimento della mostra «Gli occhi della Scultura» di Salvatore Astore, foto di Renato Ghiazza

Monica Trigona, 03 maggio 2022 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Nella Galleria Lara, Alberto e Rino Costa, le sculture dell’artista lombardo, connubio tra arte e tecnologia, interagiscono con il pubblico instaurando un gioco di sguardi

A Casa Francotto una mostra indaga il secolare binomio attraverso 120 opere dal Rinascimento ai giorni nostri, da Correggio e Guido Reni a Picasso, Fontana...

Arte ed Economia: l’incontro fra Sarah Revoltella (artista) e Patrizia Bussoli (economista)

ArtTactic e Hiscox hanno redatto un report che analizza come è stata recepita dal mercato l’arte generata artificialmente. Creatività umana e quella dell’IA possono coesistere in armonia? Cosa pensano collezionisti e art lovers? I musei come si comportano?

Vitali ed Astore: energia espressiva ed esistenziale | Monica Trigona

Vitali ed Astore: energia espressiva ed esistenziale | Monica Trigona