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Degas, «Studio di drappeggio», 1861 ca. © RMN-Grand Palais (Musée d'Orsay) / Michel Urtado

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Degas, «Studio di drappeggio», 1861 ca. © RMN-Grand Palais (Musée d'Orsay) / Michel Urtado

A Lione il panneggio dal Rinascimento ad oggi

Opere di Dürer, Michelangelo, Le Brun, Ingres, Moreau, Léger e Severini

Luana De Micco

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Il Musée des Beaux-Arts ha costruito una mostra sul panneggio nell’arte dal Rinascimento ad oggi a partire da un disegno della sua collezione: uno studio di Albrecht Dürer (1471-1528) realizzato la pala d’altare raffigurante l’Assunzione e il Coronamento della Vergine commissionatagli per la Chiesa dei dominicani di Norimberga.

È lo studio del panneggio del manto della Vergine ed è una delle rare testimonianze di quel dipinto andato distrutto nel Settecento durante un incendio. Intorno a questo disegno è nata la mostra «Drapé, da Michelangelo a Cattelan», che si tiene dal 30 novembre all’8 marzo ed è curata da Sylvie Ramond, direttrice del polo museale di Lione, e dal conservatore Éric Pagliano.

In mostra anche uno studio di Michelangelo per la Cappella Sistina del British Museum di Londra e uno studio a sanguigna di donna e panneggio di Charles Le Brun del Louvre.

Il disegno, che avvicina al gesto dell’artista, ci fa poi entrare negli atelier di Ingres, Moreau e Poussin. Férnand Léger e Gino Severini hanno continuato a lavorare sul motivo del drappeggio che continua ad affascinare gli artisti di oggi, anche se il disegno è stato superato da tecniche nuove. E così che il panneggio persiste ancora come eredità senza tempo in Ernest Pignon-Ernest e Maurizio Cattelan.

Degas, «Studio di drappeggio», 1861 ca. © RMN-Grand Palais (Musée d'Orsay) / Michel Urtado

Luana De Micco, 29 novembre 2019 | © Riproduzione riservata

A Lione il panneggio dal Rinascimento ad oggi | Luana De Micco

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