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Edgar Degas, «Le défilé», 1866-68, Parigi Musée d'Orsay

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Edgar Degas, «Le défilé», 1866-68, Parigi Musée d'Orsay

Cavalli in corsa a Chantilly

Stubbs, Géricault e Degas pittori equestri

Elena Franzoia

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Fino al 14 ottobre il cavallo è protagonista del celebre Domaine, che ospita del resto un ippodromo e un museo dedicato al nobile animale, in occasione della mostra «Dipingere le corse. Stubbs, Géricault, Degas», curata da Henri Loyrette, direttore onorario del Louvre, affiancato da Christophe Donner e Aurore Bayle-Loudet.

Grande attenzione è dedicata in particolare a Géricault, presente sia nella mostra principale alla Salle du Jeu de Paume sia nel focus presentato nel Cabinet d’arts graphiques, che riunisce invece 40 litografie e 3 disegni originali provenienti dalle collezioni del duca di Aumale.

«Dipingere le corse» è interamente focalizzata sulla nascita di un nuovo sport, le corse equestri, avvenuta tra Francia e Inghilterra tra fine Settecento e fine Ottocento. Circa 70 le opere esposte, provenienti da istituzioni come Louvre, Musée d’Orsay, Bibliothèque Nationale de France, Cinémathèque Française di Parigi e Royal Academy di Londra.

Le tre sezioni espositive si aprono con l’opera dell’inglese Stubbs (settecentesco autore di straordinari disegni anatomici), per poi approfondire l’apporto di Géricault (celebre appassionato di cavalli, presente con circa 20 opere) e di Edgar Degas, esposto accanto a Edouard Manet, Gustave Moreau, Ernest Meissonier, Paul Dubois e Henri de Toulouse-Lautrec. L’ultima parte del percorso è dedicata al fascino che il cavallo esercitò sulle arti nascenti del cinema e della fotografia.

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Elena Franzoia, 13 agosto 2018 | © Riproduzione riservata

Cavalli in corsa a Chantilly | Elena Franzoia

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