MARTEDÌ 3 OTTOBRE 2023
NOTIZIE IN BREVE | 12 NOTIZIE
- 01 Nel 2026 a Saint Cloud aprirà il Musée du Grand Siècle con la collezione di Pierre Rosenberg
- 02 A Tokyo una «riqualificazione urbana» prevede l’abbattimento di 742 alberi e di uno storico stadio di baseball
- 03 «Il Bambino migrante» di Banksy a Venezia sarà restaurato
- 04 Friedman Benda apre la sua galleria parigina
- 05 Lo stato di salute del Teatro Greco di Siracusa
- 06 La sesta edizione della Milano Digital Week
- 07 I restauri del Conventino di Sant’Ippolito a Fiumicino
- 08 Il Critics’ Circle Visual Arts Award a Nicholas Cullinan, direttore della National Portrait Gallery
- 09 Firenze capitale del restauro: un convegno il 5 e 6 ottobre
- 10 A novembre «Africa & Byzantium» al Metropolitan Museum of Art
- 11 I vetri antichi hanno proprietà fotoniche
- 12 Mostre aperte | «Van Gogh a Auvers» al Musée d’Orsay
Nel 2026 a Saint Cloud aprirà il Musée du Grand Siècle con la collezione di Pierre Rosenberg
A Saint-Cloud, poco fuori Parigi, prende il via il cantiere del futuro Musée du Grand Siècle che aprirà non prima del 2026 nel palazzo dell’ex Caserma Sully, nel parco reale di Saint-Cloud. Il museo sarà dedicato al Seicento francese, da Enrico IV alla Reggenza, e accoglierà opere scelte della collezione di Pierre Rosenberg, ex presidente direttore del Louvre, composta da 694 quadri, più di 3mila disegni e oltre 50mila altre opere, donate nel 2020 al dipartimento Hauts-de-Seine. La cerimonia della simbolica posa della prima pietra si terrà il 5 ottobre. Il progetto di restauro dell’edificio, costruito nel 1825-27, è stato affidato all’architetto Rudy Ricciotti, per un budget previsionale di più di 100 milioni di euro. Nell'attesa, la collezione di vetri di Murano di Pierre Rosenberg, già presentata a Venezia, sarà esposta al Petit Château, nel parco di Sceaux, dal 13 ottobre al 31 marzo 2024.
A Tokyo una «riqualificazione urbana» prevede l’abbattimento di 742 alberi e di uno storico stadio di baseball
Il 2 ottobre è stata presentata al Governo giapponese una petizione con quasi 225mila firme per opporsi a un progetto di riqualificazione urbana nel cuore di Tokyo, destinato ad abbattere 743 alberi e uno storico stadio di baseball, sport molto popolare in Giappone. A febbraio il Municipio ha approvato il progetto di trasformazione del quartiere Jingu Gaien, che attualmente comprende numerosi spazi verdi e impianti sportivi (tra cui lo stadio di baseball Meiji Jingu, il più antico della capitale). Il progetto prevede la costruzione di diversi grattacieli e la sostituzione degli stadi di baseball e rugby esistenti con nuove strutture. Oltre ai pregi ambientali e ornamentali, molti degli alberi del quartiere sono stati donati dai residenti locali un secolo fa, quando questa oasi di verde fu creata come tributo all’imperatore Meiji (1852-1912), che sovrintese alla modernizzazione del Giappone.
«Il Bambino migrante» di Banksy a Venezia sarà restaurato
Il murale «Il Bambino migrante» dipinto da Banksy a Venezia (una delle sole due opere dello Street artist in Italia) «sarà restaurato e messo in sicurezza». Lo annuncia il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Il dipinto, che riproduce un bambino con una torcia di segnalazione in mano e un giubbotto salvagente, si trova sulla parete di un palazzo vicino a Campo San Pantalon, a pelo d’acqua sul Rio Novo. «Sarà un’importante banca a finanziare i lavori» aggiunge Sgarbi, che illustrerà l’intervento in una conferenza stampa a Roma domani 4 ottobre, nella sede del Ministero della Cultura.
Friedman Benda apre la sua galleria parigina
La galleria Friedman Benda, con sedi a New York e Los Angeles, rappresenta importanti designer affermati ed emergenti e proprietà storicamente significative che abbracciano cinque continenti e cinque generazioni. La sua attività interdisciplinare, che accosta design contemporaneo, artigianato, architettura, arte e ricerca tecnologica, comprende anche collaborazioni con istituzioni chiave nello sviluppo del mercato e della ricerca sul design contemporaneo. La galleria ha annunciato che all’inizio del 2024 aprirà un ulteriore avamposto a Parigi nel quartiere del Marais, vicino al Centre Pompidou. Nell’ampio spazio, in 38 Rue du Temple, che occuperà una superficie di 500 metri quadrati, continuerà l’impegno portato avanti con la comunità globale del design. Molti galleristi ultimamente, da Moretti Fine Art ad Hauser and Wirth, hanno ceduto al fascino della capitale francese, complice la presenza della grande fiera Paris+ par Art Basel.
Lo stato di salute del Teatro Greco di Siracusa
In una lettera aperta alcune associazioni culturali siciliane denunciano la grave condizione in cui versa il Teatro Greco di Siracusa a causa dell’impatto antropico per l’uso eccessivo del monumento. Scrivono, tra l’altro: «Da poche rappresentazioni si è passati a rappresentazioni giornaliere, da un mese di svolgimento a più di due mesi, dalla cadenza quadriennale a quella biennale e infine, negli anni Novanta, alla cadenza annuale. Così anche per le scenografie: da pochi elementi leggeri e facilmente manovrabili si è passati a installazioni sempre più impegnative e pesanti, che per di più vengono montate e smontate praticamente ogni giorno per la durata di due mesi, dal momento che le diverse opere rappresentate si alternano giornalmente, con effetti di pesante e continuo attrito».
La sesta edizione della Milano Digital Week
Dal 5 al 9 ottobre si svolge la sesta edizione della Milano Digital Week, dedicata a «Lo sviluppo dei limiti» intesi come ambientali, sociali, culturali ed economici, tematiche sempre più urgenti. Molti i temi che si intrecciano: dalla formazione alla didattica, alla biodiversità, dalle arti alle culture. Per ciò che riguarda i linguaggi artistici, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci ospiterà proiezioni interattive con l’installazione «Cooperative Aesthetics», dove si sperimenta il mondo digitale in una dimensione estetica condivisa, interagendo con le immagini e usando i movimenti del corpo. Il talk «Display. Musei e mostre nell’era digitale» affronta il digitale nei musei e nelle mostre per riflettere, raccontare esperienze e confrontarsi tra operatori museali, curatori, comunicatori, progettisti. La pervasività del digitale pone nuove sfide e opportunità che vanno interpretate a partire dalla missione degli operatori culturali stessi, per amplificare l’esperienza, raccontare il non visibile, anticipare la visita o coinvolgere il pubblico.
I restauri del Conventino di Sant’Ippolito a Fiumicino
Sono stati presentati a Fiumicino (Roma), nel Complesso monumentale di Sant’Ippolito all’Isola Sacra, gli interventi di restauro effettuati al Conventino di Sant’Ippolito. Il restauro ha interessato in particolare la torre campanaria romanica e il dipinto, nella Cappella del Conventino, nel quale è raffigurato il martirio di Ippolito, santo patrono della città. Il complesso archeologico di Sant’Ippolito è costituito da una basilica paleocristiana, da un sistema di cisterne romane sotterranee e dal Conventino medievale, su cui svetta l’imponente campanile romanico che ancora oggi domina e caratterizza il paesaggio urbano, ben visibile anche dalla viabilità principale che scorre verso l’Aeroporto di Fiumicino.
Il Critics’ Circle Visual Arts Award a Nicholas Cullinan, direttore della National Portrait Gallery
Nicholas Cullinan, direttore della National Portrait Gallery di Londra, ha vinto il Critics’ Circle Visual Arts Award per il 2023 per i servizi resi alle arti visive. Il premio gli è stato conferito come riconoscimento per la ristrutturazione di 41,3 milioni di sterline della galleria, riaperta a giugno. La consegna del premio è avvenuta alla Saatchi Gallery di Chelsea il 29 settembre, durante la British Art Fair (partner dell’evento), e il presidente della sezione Arti Visive e Architettura del Critics’ Circle ha annunciato che l’intenzione è quella di far diventare il premio il più importante riconoscimento per le arti visive.
Firenze capitale del restauro: un convegno il 5 e 6 ottobre
Nuovi materiali, ridotto impatto sull’ambiente e sul lavoratore, tecnologie innovative: il restauro, mestiere profondamente radicato nella tradizione artigiana italiana, sta cambiando. Il settore è anche un rilevante motore economico per l’Italia, e in particolare per la Toscana: secondo i dati del Centro Studi di Confartigianato, la regione è terza in Italia per numero di imprese di restauro, nella stragrande maggioranza dei casi ditte individuali, con 450 attive di cui 194 solo a Firenze. Questo mestiere, inoltre, non conosce gender gap: oltre il 40% delle imprese è a guida femminile. Il 5 e 6 ottobre proprio Firenze sarà la sede di un convegno, giunto alla terza edizione, interamente dedicato all’evoluzione del restauro: si preannuncia come occasione di incontro e di condivisione tra gli operatori di quella che a tutti gli effetti è una filiera. A promuoverlo, con il patrocinio di Confartigianato Firenze, Assorestauro, Regione Toscana e Unesco, è Mapei, leader del settore dell’edilizia e da trent’anni attiva anche nel campo della conservazione.
A novembre «Africa & Byzantium» al Metropolitan Museum of Art
Il Metropolitan Museum of Art di New York ha annunciato la mostra «Africa & Byzantium», che esplorerà la tradizione dell’arte e della cultura bizantina nell’Africa settentrionale e orientale dal IV al XV secolo e oltre. In programma dal 19 novembre 2023 al 3 marzo 2024, «Africa & Byzantium» farà luce su un tema finora trascurato dalla storia dell’arte, con un nuovo campo di studi interdisciplinari sull’Africa medievale. Anche se Bisanzio era un vasto impero che abbracciava parti di Africa, di Europa e di Asia, le sue ampie connessioni con l’Africa sono state finora poco studiate. Esaminando arte, religione, letteratura, storia e archeologia, questa mostra innovativa porrà l’accento su opere d’arte provenienti dalle comunità multiculturali dell’Africa settentrionale e orientale.
I vetri antichi hanno proprietà fotoniche
Il gruppo di ricerca del Centre for Cultural Heritage Technology (Ccht) dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Venezia è autore di una scoperta che fa «rivivere» nella scienza contemporanea un reperto romano di duemila anni fa rinvenuto nell’antica città di Aquileia, nel Friuli Venezia-Giulia, grazie alle proprietà del materiale di cui è fatto. Si tratta di un frammento di vetro verde scuro che il tempo e l’interazione con l’ambiente hanno modificato nella struttura, rendendolo un nuovo tipo di materiale con proprietà fotoniche, le stesse proprietà sfruttate nelle moderne tecnologie per le telecomunicazioni.
Mostre aperte | «Van Gogh a Auvers» al Musée d’Orsay
Arriva al Musée d’Orsay la mostra evento «Van Gogh a Auvers. I suoi ultimi mesi» (fino al 4 febbraio 2024), organizzata dal museo parigino in collaborazione con il Van Gogh Museum di Amsterdam, dove è già stata presentata durante l’estate. È la prima mostra dedicata alla produzione degli ultimi mesi della vita dell’artista olandese e frutto di diversi anni di ricerche. Vincent Van Gogh arrivò il 20 maggio 1890 a Auvers-sur-Oise, un paesino nella campagna intorno a Parigi, e si stabilì all’Auberge Ravoux, oggi Maison de Van Gogh, dove si può visitare la sua camera sopra la soffitta. Il pittore vi restò poco più di due mesi: morì il 29 luglio, a 37 anni, dopo essersi sparato all’addome con un revolver. In quei due mesi, il pittore si consacrò completamente al lavoro, sperimentò formati nuovi, effetti di colore tono su tono, nuove prospettive, e realizzò ben 73 dipinti e 33 disegni. Di questo periodo sono i paesaggi panoramici della campagna di Auvers, tra cui alcuni capolavori come «Campo di grano con i corvi», in arrivo da Amsterdam. I due musei, grazie anche ai numerosi prestiti dagli Stati Uniti, tra cui l’enigmatico «Sottobosco con due personaggi» del museo di Cincinnati, sono riusciti a riunire una quarantina di tele di questo periodo, tra cui, per la prima volta, 11 dei 13 grandi dipinti a «doppio quadrato». Alcune tele emblematiche sono dell’Orsay, come «Chiesa d’Auvers». È esposto anche «Radici d’albero», del 27 luglio, considerato il suo ultimo dipinto, la commovente corrispondenza del pittore e le lettere di condoglianze che, alla notizia della morte del pittore, grandi artisti come Monet e Gauguin inviarono al fratello Theo.