NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 28 SETTEMBRE 2023

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GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE 2023

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Il National Museum of Women in the Arts a Washington. Foto: © 2008 Thomas H. Field

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Riapre il 21 ottobre il National Museum of Women in the Arts di Washington

Dopo diversi anni di pianificazione, una chiusura per pandemia, una riapertura temporanea e una ristrutturazione da 67,5 milioni di dollari, il National Museum of Women in the Arts di Washington riapre ufficialmente il 21 ottobre, presentando gallerie e spazi per eventi riallestiti, oltre a una facciata esterna nuova di zeccae. Un’ambiziosa mostra, «The Sky’s the Limit», darà il benvenuto ai visitatori del museo. La mostra presenterà più di 30 sculture di grandi dimensioni mai esposte prima e installazioni immersive di 13 artisti viventi, tra cui Rina Banerjee, Shinique Smith e Ursula von Rydingsvard. Per la prima ristrutturazione completa del museo dalla sua apertura nel 1987, l’obiettivo era quello di «ripensare gli spazi espositivi, ma senza modificare l’impronta storica», afferma Susan Fisher Sterling, direttore del museo da oltre 15 anni.

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La 18ma edizione di Contemporary Istanbul attende 40mila visitatori

La 18ma edizione della fiera d’arte Contemporary Istanbul è stata inaugurata il 26 settembre, per rimanere aperta fino al primo ottobre a Tersane Istanbul, ex cantiere navale ottomano sulle rive del pittoresco estuario del Corno d’Oro nella metropoli turca. Quest’anno partecipano 67 gallerie provenienti da 22 Paesi, tra cui Anna Laudel di Istanbul-Düsseldorf, Zilberman di Istanbul-Berlino, Kalashnikovv Gallery di Johannesburg, Lazy Mike di Riga, Galeria Joan Gaspar di Barcellona e Leila Heller Gallery di Dubai-New York. Gli stand della fiera terminavano l’installazione poco prima dell’apertura, con alcune gallerie che hanno appeso le opere poche ore prima dell’anteprima VIP delle 16 e i tavoli scellofanati per la lounge addirittura un’ora dopo l’apertura ufficiale di Contemporary Istanbul. Alla fiera sono attesi più di 40mila visitatori.

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Il 2 ottobre negli Usa è l’AI Day of Action

Una cordata di organizzazioni che rappresentano scrittori, artisti dello spettacolo e visivi e altri soggetti impegnati in tematiche di giustizia sociale ha deciso di dedicare la giornata del 2 ottobre per chiedere al Congresso degli Stati Uniti di promulgare una legge che vieti alle aziende di tutelare i diritti d’autore sull’arte creata con elementi significativi di Intelligenza artificiale. La coalizione che promuove l’AI (Artificial Intelligence) Day of Action è composta da sei gruppi (Freelancers Union, United Musicians and Allied Workers, Media Alliance, RootsAction, Open Markets Institute e Fight for the Future). I sei, come riferisce Lia Holland, direttrice della campagna di Fight for the Future, che ha sede in California, hanno chiesto ai propri affiliati e al pubblico di telefonare o inviare un’e-mail ai membri del Congresso statunitense allo scopo di «bloccare la possibilità per le aziende di ottenere la registrazione dei diritti d’autore per i contenuti in gran parte creati mediante l’intelligenza artificiale anziché da artisti». La Giornata d’azione si svolge mentre i funzionari statunitensi stanno valutando se e come regolamentare il materiale generato dall’Intelligenza artificiale.

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Le indagini archeologiche nell’area del monastero dei Santi Ilario e Benedetto a Dogaletto di Mira

Sono riprese in agosto le ricerche archeologiche nell’area del monastero dei Santi Ilario e Benedetto a Dogaletto, una frazione di Mira (Ve), da parte dell’Università Ca’ Foscari Venezia (Dipartimento di Studi Umanistici-Insegnamento di Archeologia Medievale), in collaborazione con il Comune di Mira, la Fondazione Università Ca’ Foscari e su concessione del Ministero della Cultura. L’Abbazia dei Santi Ilario e Benedetto fu un importante monastero benedettino ubicato ai margini occidentali della laguna di Venezia, tra le attuali Malcontenta e Gambarare (località Dogaletto), oggi territorio comunale di Mira. La storia del monastero è strettamente intrecciata a quella del ducato delle origini (IX secolo) perché costituisce uno dei luoghi simbolo della laguna altomedievale, fondamentale per la ricostruzione delle dinamiche insediative tra VIII e XII secolo. Lo scavo ha confermato in gran parte i dati emersi dalle indagini geofisiche, riportando alla luce alcune vestigia, ad esempio le fondazioni di alcuni dei pilastri della basilica triabsidata medievale scavata a fine Ottocento, di cui rimanevano solo tracce in documenti.

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Restauro, riqualificazione, efficienza energetica e valorizzazione di Capodimonte sostenuti da un partenariato pubblico-privato

Il progetto di restauro, riqualificazione, efficienza energetica e valorizzazione, per la realizzazione delle opere e la gestione integrata dei servizi energetici, tecnologici e multimediali del Museo e Real Bosco di Capodimonte, rappresenta il primo caso in Italia di partenariato pubblico-privato, che prevede interventi architettonici ed energetici per lo sviluppo e la riqualificazione museale. Attraverso lo strumento del project financing verranno investiti 45 milioni e 726mila euro, di cui 22,2 milioni di contributo pubblico e 23,5 milioni di contributo privato. L’accordo, siglato con Engie, con la cooperazione del MiC e di Invitalia, garantirà al sito una autonomia energetica (+90% utile al proprio fabbisogno). Da fine settembre 2023 a dicembre 2025 i lavori, coordinati dagli architetti napoletani Corvino+Multari, saranno mirati a realizzare: impianto fotovoltaico; climatizzazione; cablaggio; monitoraggio termo-igronometico; lighting concept; restyling Sala Causa, spazi accoglienza e Terrazza Belvedere con interventi site specific di Mimmo Paladino e di Christiane Löhr.

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L’antico torna di moda a Cremona

Conferme e anche qualche sorpresa per la prima asta organizzata in Italia da Millon, a Cremona. A essere dispersa il 27 settembre è stata la collezione a lungo custodita in una prestigiosa dimora del centro di Cremona di una coppia di appassionati d’arte. Circa 130 i lotti in catalogo con una selezione di dipinti, ma anche mobili, tappeti e oggetti databili fra il XV e il XIX secolo. La vendita ha portato un realizzo (di martello) di 1,5 milioni di euro, con l’88% dei lotti venduti. La notifica non ha fermato la corsa di «Popolani all’aperto», tela di grande impatto per dimensioni ed espressività pittorica che ha conquistato il gradino più alto del podio, a quota 275mila euro (150-250mila la stima iniziale). La qualità delle opere ha senz’altro concorso a un buon risultato anche negli arredi con il grande exploit di un tappeto Kechan che ha polverizzato le valutazioni di 1.500-2.500 per trovare un acquirente a 100mila euro.

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In vendita per 5,45 milioni di dollari lo chalet di famiglia in stile Arts and Crafts di Ansel Adams

La casa di famiglia del fotografo e ambientalista Ansel Adams (1902-84) nel quartiere di Sea Cliff a San Francisco è stata messa sul mercato per 5,45 milioni di dollari. È la prima volta che questo immobile viene messo in vendita. Costruita dai genitori di Adams nel 1902 come chalet in stile Arts and Crafts su quelle che allora erano dune remote, la residenza è cresciuta fino a raggiungere l’attuale forma nel 1929, quando l’architetto Alfred Henry Jacobs sotto la direzione di Adams e di sua moglie realizzò un’ala aggiuntiva. La casa ampliata, si legge nell’annuncio di Sotheby’s International Realty, che intermedia la vendita, «divenne la sede residenziale del più famoso fotografo di paesaggi d’America».

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La protesta delle architette per il gender gap in una mostra all’ex Mattatoio

Una lettera di protesta delle architette, con centinaia di firme (anche di architetti), è stata recapitata in Campidoglio (e all’ordine degli Architetti) ai curatori della mostra dell’Azienda Speciale Palaexpo «Roma novissima, direzioni contemporanee del progetto d’architettura a Roma», inaugurata all’ex Mattatoio. L’accusa?: «Constatiamo che questa mostra è composta da partecipanti quasi esclusivamente uomini», scrive l’architetta Federica Andreoni, prima firmataria. Si danno poi tutte le cifre della forte discriminazione: «La prima sezione “Cronaca” coincide con il team dei curatori ed è esclusivamente maschile». Il numero totale delle persone coinvolte nella mostra, tra team curatoriale, partecipanti e firme dei testi critici è di 53 architetti, di cui 12 donne.

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Mostre ed eventi che aprono - «Romadiffusa», festival itinerante

Torna oggi, fino al 1 ottobre, il festival itinerante «Romadiffusa». Il programma prevede installazioni e arte pubblica in decine di vicoli del centro storico, la scoperta di parti sconosciute di un anfiteatro sotterraneo, dove verrà eseguito un «concerto segreto», sorprese di opere d’arte in palazzi storici aperti per l’occasione, installazioni originali con musica a Palazzo Braschi e al Museo Napoleonico. Non manca una mostra a sorpresa in un’autorimessa e nella lavanderia di piazza Farnese con workshop di mosaico, ceramica, acquerello, stampa litografica. Performance Art al Museo Barracco con le novità di Grossi Maglioni (Francesca Grossi e Vera Maglioni) con i loro recenti lavori, per un’indagine sulla percezione dei paesaggi. La rassegna è ideata e realizzata da Sara D’Agati e Maddalena Salerno, dell’agenzia creativa Bla Studio.

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Mostre ed eventi che aprono - La collezione Furlan al Palazzo Tadea di Spilimbergo

Le passioni di collezionista di Italo Furlan (Pordenone, 1933-Padova, 2014), docente universitario e studioso di Storia dell’Arte bizantina ma anche gallerista a Milano tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, sono in mostra nel Palazzo Tadea di Spilimbergo dal 30 settembre al 5 novembre nell’esposizione «Momenti del Novecento. Léger, Picasso, Rouault, Utrillo, Zadkine dalla collezione di Italo Furlan». Una trentina di dipinti, disegni, incisioni, sculture, ceramiche e libri di alcuni tra gli artisti francesi (di nascita o d’adozione) più famosi del secolo scorso sono suddivisi in diversi momenti, dalle opere dei primi tre decenni del Novecento, quando Parigi era il centro indiscusso della produzione artistica d’avanguardia, a quelle dagli anni Quaranta in poi. La curatela dell’esposizione e il catalogo sono di Giovanni Casini, Flavio Fergonzi e Caterina Furlan.

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Mostre ed eventi che aprono - «L’arte dell’ingegno» al Museo di Castelvecchio di Verona

Si apre il 30 settembre alla Sala Boggian del Museo di Castelvecchio di Verona (fino al 14 gennaio) la mostra «L’arte dell’ingegno. La collezione Clavis e altri tesori», a cura di Antonella Arzone e Valentina Conforti. La mostra rappresenta l’esito di un progetto di ricerca nato dalla collaborazione tra il museo e l’azienda Conforti, produttrice di casseforti e sistemi di sicurezza integrati da più di cento anni a Verona. La collezione, iniziata da Leopoldo Conforti oltre cinquant’anni fa, comprende chiavi, serrature, lucchetti, forzieri, porte e scrigni antichi, coprendo un ampio arco cronologico e geografico, ricostruendo l’evoluzione delle tecniche di lavorazione e degli stili, e diventa un'occasione unica per mostrare anche monete, sigilli e forzieri che fanno parte del patrimonio dei Musei Civici di Verona. Il titolo «L’arte dell’ingegno» gioca sull’ambiguità di significato. L’ingegno infatti è l’intelligenza creativa e pratica, nello specifico applicata alla produzione di oggetti spesso di grande complessità di realizzazione. Ma è anche la terminazione sagomata o a dentelli di una chiave e la parte di un cilindro dove agisce la rotazione per azionare il chiavistello della serratura. Tra gli esemplari più notevoli, le chiavi «a rosone», in cui la solidità e la potenza del metallo sembrano smaterializzarsi nella grazia di un merletto, e le chiavi «a lanterna», dove l’arte del fabbro supera le più alte difficoltà tecniche. Al gotico rinascimentale francese del XIV secolo risale un esemplare di serratura, eccellente per la complessità della scena realizzata con lavorazione a cera persa, poi a sbalzo e a cesello. All’esterno del percorso principale di visita, la grande cassaforte Mazzoni, prodotta a Milano nel 1769, con importanti caratteristiche di tipo estetico e funzionale. Tra le matrici, quelle del Comune di Verona del XII secolo e del 1474 con san Zeno e l’iscrizione «Verona Minor Hierusalem», quattro sigilli del XIII e XIV secolo appartenenti al mondo veronese e quello di un componente della famiglia Scrovegni di Padova, con la caratteristica figura della scrofa. Le chiavi della città di Verona all'epoca del Regno Lombardo-Veneto e un ripostiglio di monete di età scaligera completano le testimonianze dei Musei Civici.

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Addii - Erwin Olaf

Si è spento il 20 settembre all'età di 64 anni il fotografo olandese Erwin Olaf (Hilversum, 1959). Gli era stato diagnosticato nel 1996 un enfisema polmonare a cui era riuscito miracolosamente a sopravvivere per quasi trent’anni, ovvero fino all’arrivo del Coronavirus, contratto in forma acuta nel 2020, che l’avrebbe costretto all’ultimo, fatale intervento di trapianto polmonare. Viene così prematuramente a mancare uno dei grandi della fotografia contemporanea, esuberante sognatore, provocatore della prima ora persino per i suoi liberali connazionali olandesi, nei primi anni di attività, piuttosto indigesto. Apertamente omosessuale, fotografò nei primi anni di transizione dalla professione squisitamente giornalistica (vantava una laurea in giornalismo) a quella fotografica soprattutto se stesso inserito nell’ambiente gay, ispirandosi negli eleganti scatti in bianco e nero ai grandi maestri Man Ray, Robert Mapplethorpe, Helmut Newton, affiancandosi poi stilisticamente ai grandi nomi del contemporaneo, Candida Höfer, Andreas Gursky e altri colleghi della Scuola di Düsseldorf.

Redazione, 28 settembre 2023 | © Riproduzione riservata