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Villa Fabbricotti a Firenze. Foto: Stefano Miliani

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Villa Fabbricotti a Firenze. Foto: Stefano Miliani

15 milioni hanno salvato Alinari

La Regione Toscana ha creato la Fondazione Alinari per la Fotografia. Ne è presidente Giorgio Van Straten

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Redazione GDA

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Nel 1863 Leopoldo Alinari fondò a Firenze la Società Fratelli Alinari. Quasi 160 anni dopo è nata la Fondazione Alinari per la Fotografia (Faf): l’ha creata a luglio la Regione Toscana con la firma del presidente Enrico Rossi blindando lo sterminato patrimonio fotografico e archivistico acquistato il 19 dicembre scorso dalla Fratelli Alinari Idea Spa capitanata da Claudio de Polo per evitarne la dispersione. Compresi i diritti sulle 200mila immagini digitali, la spesa complessiva è stata di 15 milioni.

Molti i compiti della Faf che dovrà gestire cinque milioni di immagini, fototeche, archivi, apparecchi d’epoca, lastre e 24.762 tra libri e riviste: ricerca, progetti educativi, divulgazione, mostre e uso commerciale degli scatti. La sede con museo sarà Villa Fabbricotti, una volta ristrutturata, mentre va individuato il deposito. La Regione riserva un fondo di 50mila euro più 600mila euro per la gestione del 2021 e altrettanti per il 2022.

Guida il nuovo organismo Giorgio Van Straten, nominato presidente del Consiglio d’amministrazione dagli altri membri del cda scelti dalla Regione, lo storico Giovanni Cipriani e Sara Nocentini, già assessore alla Cultura nella penultima giunta regionale. Oltre che scrittore molto stimato, Van Straten ha vasta esperienza nel condurre o prender parte alla gestione di istituzioni culturali: è stato tra l’altro presidente dell’Orchestra Regionale della Toscana, sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, membro del cda della Rai, direttore per due mandati fino al 2019 dell’Istituto Italiano di Cultura a New York.

Quali prospettive apre una Fondazione? «Occorreva creare una forma giuridica in grado di gestire, conservare, restaurare, valorizzare e rendere fruibile al pubblico e agli studiosi questo enorme patrimonio culturale, risponde la vicepresidente e assessore regionale alla Cultura dell'ultima giunta Monica Barni. La Fondazione deve anche mantenere i rapporti internazionali che aveva la società Alinari. In tempi velocissimi abbiamo completato un’operazione molto complessa e posto le premesse perché tutto funzioni». «Il salvataggio è stato possibile anche grazie ai sacrifici dei lavoratori e alla ragionevolezza, non arrendevolezza, dei sindacati, ricorda Giuseppe Luongo della Cgil, che con Angelo Betti della Cisl ha seguito da vicino la vicenda. Auspichiamo che siano recuperati i dipendenti che conoscono come nessun altro questo patrimonio».

Redazione GDA, 26 settembre 2020 | © Riproduzione riservata

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