Giuseppe M. Della Fina
Leggi i suoi articoliClassis Ravenna-Museo della Città e del Territorio è sorto di recente: è stato aperto al pubblico, infatti, nel 2018. È allestito all’interno dell’ex zuccherificio della città, appositamente ricuperato per la nuova destinazione, e lungo il percorso espositivo racconta la storia della città di Ravenna: dalle origini etrusco-umbre, all’età romana, alle diverse fasi dell’Alto Medioevo in un’ottica unitaria con gli altri centri espostivi e gli straordinari monumenti della città e del territorio.
Vi si approfondiscono singoli temi, come la produzione artigianale e artistica, la religiosità, il rapporto con il mare. Nella stessa denominazione si fa riferimento a Classe, il porto che è stato all’origine della fortuna di Ravenna e, in epoca tardoantica, uno dei maggiori scali portuali del Mediterraneo.
In questi giorni, a seguito della catastrofe del maltempo e delle esondazioni che hanno interessato la zona, la direzione del museo e la Fondazione RavennAntica, che lo gestisce, in pieno accordo con l’Amministrazione comunale, hanno fatto la scelta di ospitare molti di coloro che sono stati costretti ad abbondonare le proprie abitazioni. Si è arrivati ad accogliere 800-1.000 persone al giorno.
Sarebbe stato un intervento già significativo e di vicinanza a persone in grande difficoltà, ma è avvenuto qualcosa di più. Come ci ha dichiarato Giuseppe Sassatelli, presidente della Fondazione RavennAntica, grazie alla sensibilità e all’impegno della direttrice, Francesca Masi, e del personale del museo, sono stati attivati per gli ospiti temporanei i servizi che normalmente vengono svolti a favore dei turisti e dei visitatori.
Agli adulti è stato offerto un servizio di visite guidate in maniera tale che potessero conoscere in maniera più approfondita il museo e la storia della città e del territorio dove risiedono. Per i bambini, invece, sono stati organizzati laboratori didattici sul mosaico e sul lavoro dell’archeologo.
Si è trattato di un’operazione complicata, organizzata in tempi brevissimi e in una situazione di piena emergenza, ma riuscita e in grado di legare un museo agli abitanti del territorio dove si trova ad operare.
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