Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliParte integrante del complesso del Palazzo Imperiale, la Biblioteca Nazionale Austriaca ha sede in un’ala progettata da Fischer von Erlach tra il 1723 e il 1727.
Mentre l’odierna entrata principale alle sale di lettura e consultazione si affaccia sulla Piazza degli Eroi nell’ala della Neue Burg progettata da Gottfried Semper e Karl Hasenauer nella seconda metà dell’800, l’ingresso alla Prunksaal, la Sala di Rappresentanza, si apre sulla piccola Josefsplatz.
Voluta da Carlo VI d’Asburgo, la Sala è annoverata fra le più pregevoli e vaste al mondo: ha una lunghezza di 78 metri, una larghezza di 14 e un’altezza di quasi 20, la cupola centrale si erge fino a 30 metri. I soffitti riccamente affrescati da Daniel Gran nella prima metà del Settecento presentano glorificanti allegorie della monarchia asburgica e della prosperità dei territori dell’impero, ma raccontano anche la costruzione della biblioteca.
Alle pareti alte librerie in noce massiccio ospitano 200mila volumi collezionati fra il XVI e il XIX secolo, fra cui la biblioteca di Eugenio di Savoia (15mila opere), numeri che fanno della Prunksaal la maggiore biblioteca barocca in Europa. Al centro della sala, una statua firmata da Antonio Corradini omaggia l’imperatore Carlo VI e il suo impegno per la cultura.
L’ultimo restauro risaliva al 1955. Quello in corso finanziato dallo Stato con 3,3 milioni di euro vede 90 addetti al lavoro su 128 storiche librerie, 16 statue, 12 busti in marmo, 28 tavoli e vetrine espositive, 48 finestre, stucchi ed elementi in metallo, marmi dei pavimenti, colonne (14mila i frammenti in legno perduti o da rinsaldare). L’incarico assegnato ai restauratori dalla Soprintendenza alle Belle Arti prevede anche il restauro dei dipinti, ma non degli affreschi sui soffitti. La Sala verrà riaperta al pubblico il primo gennaio.
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