Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliTra il 315 e il 325 d.C. l’imperatore Costantino fece edificare a Roma uno dei primi edifici di culto cristiani: la basilica circiforme in onore dei santi Marcellino e Pietro. Accanto volle la costruzione del mausoleo dinastico in cui sarà sepolta la madre Elena, deposta nel sarcofago in porfido ora custodito nei Musei Vaticani.
Il sepolcro monumentale, dal mese scorso, è finalmente aperto al pubblico, dopo una campagna di recupero, scavo e restauro iniziata nel 1993. Restauro e riapertura sono stati promossi dalla Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, in convenzione con la Pontificia commissione di archeologia sacra, che ha affidato alla stessa Soprintendenza la gestione del complesso museale.
Il mausoleo è costituito da un basamento cilindrico, sovrastato da un alto tamburo coperto a cupola, comprensiva di due giri concentrici di anfore olearie iberiche, «pignatte», da cui il nome moderno di Tor Pignattara attribuito all’edificio e all’intera area urbana che lo ospita.
All’interno del monumento, nel 1632, venne costruita una piccola chiesa rurale, ingrandita nel 1764, ora adibita ad antiquarium. Tra i reperti in esposizione, rinvenuti nei pressi del sepolcro e nelle vicine catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, affreschi, iscrizioni, are e una magnifica testa in marmo pentelico, ritrovata nel 1976 nello scavo delle gallerie contigue al mausoleo imperiale, identificata come un possibile ritratto della stessa Elena.
Altri articoli dell'autore
Operativo dal 2020, il gruppo si propone di ricostruire le vicende che, tra il 1938 e il 1945, hanno condotto alla confisca di proprietà, oggetti e affetti ai membri della comunità ebraica italiana. Micaela Procaccia e Alessandra Barbuto spiegano come operano
Il credito di imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate è un successo grazie alla semplicità di applicazione: sconfitta la burocrazia, 42mila erogazioni. Ne parla Carolina Botti
Il neodirettore Luigi Oliva vuole migliorare la comunicazione con i «non esperti» e con l’estero, dotarsi di uno statuto, ottenere il riconoscimento di Istituto di ricerca del Ministero dell’Università, sviluppare brevetti in collaborazione con le imprese. Ma mancano fisici, chimici, geologi e biologi
Nel suo discusso discorso «teoretico», il neoministro ha indicato molti temi: assunzioni e riforma del Ministero, editoria, fotografia, borghi, mostre e welfare nei musei