Antonio Mirabelli
Leggi i suoi articoliIn Lussemburgo, lo scorso 22 ottobre 2024, si è svolta la sedicesima edizione della Deloitte Private Art & Finance Conference, un appuntamento che ha registrato la partecipazione di più di novecento iscritti, sia in presenza che online, provenienti da 74 Paesi. Il tema principale di quest’anno, strutturato in diversi panel di discussione, era rivolto all’analisi dei benefici che gli investimenti in arte e cultura possono generare sulla società. Ad arricchire i lavori sono intervenute le parole e le esperienze dei relatori invitati ai diversi tavoli di confronto, ognuno focalizzato su una specifica area di riferimento rispetto alle macroaree relative a: impatto sulla società degli investimenti in arte e cultura; supporto del bene pubblico attraverso azioni filantropiche; misurazione degli investimenti in arte e cultura con un focus sulla dichiarazione di sostenibilità.
Al timone della ricca conferenza, partita alle 9 e conclusasi intorno alle 18, Adriano Picinati di Torcello, Global Art & Finance Coordinator di Deloitte e promotore dell’iniziativa, il quale ha introdotto l’evento affermando che:«quando uniamo la passione per l’arte con strategie finanziarie intelligenti, possiamo davvero fare la differenza nel preservare la cultura… disponiamo di strumenti incredibili per creare opportunità di investimento sostenibili e innovative nel mondo culturale e creativo. La sedicesima edizione della Art & Finance Conference è dedicata all’esplorazione di queste entusiasmanti possibilità». Effettivamente le parole più presenti nel corso della giornata sono state: creatività e sostenibilità, a partire da Caroline Norbury AD di Creative UK, realtà attiva nel supporto alle industrie creative nel Regno Unito, che ha parlato di «Creativity Banks» in relazione alle nuove generazioni di investitori. Negli investimenti si presta sempre più attenzione al mondo dell’arte e della cultura, esigenze queste che devono essere assorbite dal sistema, vista l’evoluzione delle imprese creative, oggi considerate come vero e proprio motore della crescita socioeconomica.
A fare eco a questo intervento l’esperienza di Laura Callanan, fondatrice di Upstart Co-Lab, finalizzata a mettere in contatto capitale e aziende creative profittevoli attraverso canali di investimento che costituiscono la «Creativity Economy», cosi definita dalla stessa Callanan.Rispetto all’impatto delle azioni filantropiche e delle iniziative culturali sulla società, sono intervenuti, tra gli altri, Tonika Hirdman, Direttore Generale della Fondation de Luxembourg e Adama Sanneh, CEO di Moleskine Foundation. Sanneh ha puntato l’accento sulla necessità di sviluppare soluzioni finanziarie sostenibili al fine di porre la creatività alla guida di un cambiamento sociale.
Uno dei panel centrali della «Deloitte Private Art & Finance Conference 2024» si è concentrato sulle metodologie volte a misurare, monitorare e riportare l'impatto sociale delle attività culturali nei reporting di sostenibilità, soprattutto alla luce del disposto normativo della Direttiva europea 2022/2464, ovvero: CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive). Italo Carli, Head of Arte Generali Italia, e Barbara Tagliaferri, Partner e Art & Finance Coordinator di DeloitteItalia, hanno illustrato i risultati di una interessante ricerca, relativa alla reportistica di sostenibilità, condotta da Deloitte Italia, dall’osservatorio ITIR (Università di Pavia), Banca Generali e Arte Generali. Da questo studio chiamato Arte e iniziative culturali come risorse per la sostenibilità sociale si evince come solo il 38% degli intervistati conosce il quadro degli UNESCO Framework, solo il 7% lo utilizza e il 34,5% non comunica alcun dato sulla sostenibilità o sulla performance sociale.
Nello stesso panel è intervenuta anche Delphine Munro, Head of Arts & Culture della Banca Europea per gli Investimenti e Presidente del CDA di IACCCA, la quale ha spiegato, tra l’altro, l’azione di IACCCA relativamente all’impatto delle Contemporary Corporate Art Collection in quello straordinario innesto che unisce arte e impresa. Insomma, gli spunti di riflessione sono stati molteplici e tutti finalizzati allo sviluppo di prospettive acute, diverse, attuali e tese ad accendere un faro su una tipologia di investimenti incentrati sulla crescita della creatività. Un altro mondo è possibile, vero, e le idee esposte nel corso della Conferenza fanno ben sperare.
Altri articoli dell'autore
Il fitto programma di vendite si è spostato dalla Grande Mela verso l’asse Europa-Asia: da Dorotheum primeggia Ceroli (100mila euro, record per l’artista), da Christie’s Warhol e da Phillips Basquiat, Salvo e Boetti da Christie’s Milano
In un clima piuttosto prudente, si sono tenute le sessioni primaverili di Phillips e Sotheby’s durante le quali sono stati ottimi i risultati per Yoshitomo Nara e qualche grande maestro occidentale
Le case d’asta si preparano per gli incanti che prenderanno il via il 6 marzo, presentando proposte ricche e calibrate, dall’Impressionismo alle correnti più spiccatamente contemporanee
A trent’anni dalla sua scomparsa, la casa d’aste londinese celebra Alighiero Boetti con la mostra «Mettere al mondo il mondo», un’occasione per ammirare da vicino le opere dell’artista che saranno offerte nelle prossime aste del 7 marzo