Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliMostre, installazioni, laboratori, presentazioni di libri e giornate di studio scandiranno «Matera l’Arte che unisce», l’VIII Rassegna Internazionale di Arte visuale, che si svolgerà dall’8 novembre al 2 dicembre 2024 allo SPARKme Space Academy | Museo della Scienza e dello Spazio nella splendida città lucana. L’evento multidisciplinare, curato da Antonello Di Gennaro e organizzato dal Matera International Photography (MIP) con il contributo del Comune di Matera, con il Patrocinio della Regione Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, APT Basilicata, Università degli Studi di Tor Vergata, Master II Livello di Neuroestetica, Università degli Studi di Bari e della Basilicata, ospiterà 750 opere di artisti provenienti da 40 diversi Paesi, proponendo una riflessione sul ruolo e sulla responsabilità dell’arte nei confronti del destino dell’umanità e sulla capacità trasformativa e di contrasto che essa può avere per fronteggiare le urgenze del nostro presente: le migrazioni e le guerre, la povertà e la fame, la violenza e le disuguaglianze. La rassegna, dunque, si pone in continuità con le ragioni che hanno determinato la costituzione del MIP, organizzazione no profit fondata nel 2017 da un gruppo di professionisti che si sono ritrovati attorno alla domanda «A cosa serve la fotografia oggi?». «Oggi nel secolo delle immagini, la fotografia intesa come educazione allo sguardo, creando e fruendone nel silenzio, nell’ascolto di sé stessi, delle emozioni che suscita, invoglia l’essere umano a guardare e osservare, a cogliere i cambiamenti e a riflettere, ad avere una visione di insieme, induce a porsi delle domande per sollevare le coscienze», afferma la presidente del MIP Carla Cantore. Tra i progetti espositivi in programma, «A Postcard for Floyd» di Giangiacomo Rocco di Torrepadula, curato da Chiara Ferella Falda, tematizza la questione razziale attraverso l’assurda vicenda di George Floyd, soffocato dal ginocchio di un poliziotto a Minneapolis nel 2020. Costruendo un’opera partecipativa, che ha origine da un suo lavoro fotografico che evoca, nel consumarsi di una candela, il lento spegnersi della giovane vita, l’artista ha raccolto oltre 400 testimonianze, poesie, fotografie, commenti ispirati a quell’episodio e provenienti anche da noti personaggi del mondo della comunicazione e della cultura.
Scaturisce da un progetto di mail art anche il lavoro «Navalny, Assenza/Presenza», che Ruggero Maggi ha sviluppato sottoforma di intervento installativo con il contribuito di 280 artisti italiani e altri provenienti da 31 diversi Paesi. Ispirato al più grande oppositore di Putin, morto in carcere lo scorso febbraio, l’opera è un incoraggiamento alla lotta contro tutte le forme di totalitarismo. A cura di Antonello Di Gennaro, l’art director della rassegna, la sezione fotografica «Il dolore della Palestina», che raccoglie le immagini di 21 fotoreporter anonimi palestinesi con le quali interrogarsi sulle atrocità della guerra che da tre quarti di secolo affligge e dilania quel popolo. Con l’installazione «Il muro» Antonio Bergamino, invece, affronta il tema da violenza sulle donne, attraverso le fotografie scattate ad alcune vittime, le cui dolorose storie si sono spesso consumate nell’indifferenza delle famiglie e della società civile. Ideato e curato dalla presidente Cantore in collaborazione con Franco Di Pede, invece, «La luna friabile. Esprit de géométrie/Esprit de finesse», progetto di laboratori esperienziali di arteterapia, sostenuto dall’associazione A.Ma.Sa.M., che stimolano l’autostima, le capacità comunicative e nuove abilità attraverso la creatività e la sperimentazione, evidenziando la rilevanza delle arti per la crescita identitaria del soggetto. Con i lavori realizzati dai partecipanti sarà creata una installazione. Completa la proposta espositiva «Percorsi di Visioni» che raccoglie i lavori dei dieci partecipanti alla Masterclass di Narrazione Fotografica tenuta da Michele Di Donato per Hangar Fotografico Academy tra il 2023 e il 2024. Nelle tre giornate inaugurali (8-9-10 novembre), oltre alle presentazioni dei libri «Live in Paris» di Michele Di Donato e «Eyewitness» di Manoocher Deghati, sono previste giornate di studio, a cui interverranno giornalisti, curatori, studiosi, neuroscienziati, estetologi, antropologi e imprenditori, tra cui Maristella Trombetta, Graziella Melania Geraci, Angela Savino, Tina Festa, Enrico Filippucci, Attilio Lauria, Giovanni Laperchia, Leonardo Montemurro, Francesco Marano, Ottavio De Clemente, Raimondo Musolino, Ursula Janssen, Anna Maria De Marzo.
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