Maurita Cardone
Leggi i suoi articoliSi apre una nuova era per il Joslyn Art Museum di Omaha, in Nebraska. Il 10 settembre il museo riaprirà al pubblico dopo tre anni di lavori e oltre due di chiusura, arricchito di 4mila metri quadrati che espandono l’originale edificio Art Déco e il padiglione del 1994 firmato dall'archistar britannica sir Norman Foster. La facciata del nuovo padiglione è ispirata alla storia architettonica del museo, con pannelli prefabbricati di colore chiaro incastonati in un aggregato rosa che richiama il marmo degli edifici esistenti.
L’espansione, progettata dal celebre studio norvegese di architettura Snøhetta, aumenta lo spazio espositivo di oltre il 40%, permettendo al museo di meglio esporre la propria collezione che spazia su 5.000 anni di storia umana e che, dopo quasi 100 anni dalla fondazione, continua ad espandersi. Ad accogliere i visitatori nel nuovo museo saranno un ampio giardino pubblico e una terrazza giardino dove troverà spazio una scultura di Mark di Suvero.
Negli spazi interni, il nuovo edificio si aprirà con una serie di gallerie dedicate alla prima installazione della Phillip G. Schrager Collection, la donazione più significativa nella storia dell’istituzione, composta da opere che ripercorrono la storia dell’arte dal Dopoguerra al contemporaneo, con lavori, tra gli altri, di John Chamberlain, Jim Dine, Jenny Holzer, Mike Kelley, Roy Lichtenstein, Laura Owens e Gerhard Richter. Per la prima volta dal 1931, anno dell’apertura del museo, l’installazione della collezione permanente sarà presentata al pubblico in versione completamente ripensata, creando un dialogo tra media, culture e momenti storici.
Sono tre le personali temporanee con cui il museo, visitabile gratuitamente, riapre al pubblico: Ed Ruscha, Eva Lewitt e Clément Cogitore.
Altri articoli dell'autore
Oltre 235 gallerie, di cui oltre 55 che partecipano per la prima volta, alla storica fiera newyorkese che quest’anno esplora il tema dei riverberi nel presente di echi storico-artistici
Una cinquantina di autori affermati ed emergenti hanno affidato a questa tecnica il racconto dell’identità nera negli Stati Uniti
Recentemente acquisita dal museo newyorkese, l’opera video antirazzista dell’artista londinese è oggetto di una mostra
La storica (1989) installazione testuale a Led su tre livelli nel museo newyorkese torna raddoppiata, con dipinti, carte e sculture in pietra dagli anni Settanta ad oggi