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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliSi chiama Centre for Cultural Heritage Technology (Ccht@Ca’Foscari) ed è il nuovo centro che l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), in collaborazione con l’Università di Ca’ Foscari, aprirà al Vega, il Parco Scientifico Tecnologico di Marghera. Dedicata allo sviluppo di nuove tecnologie e materiali nel campo della conservazione dei beni culturali, quest’ultima realtà rientra in un network che conta nella nostra penisola 11 centri presso noti Atenei (accanto a quello veneziano anche a Torino, due a Milano, Trento, Roma, due a Pisa, Napoli, Lecce, Ferrara) e due sedi dislocate all’estero (Mit e Harvard negli Usa) che, insieme ai Laboratori Centrali di Genova, sviluppano i programmi di ricerca del piano strategico 2018-2023.
Il centro veneziano inizierà la sua attività a gennaio 2019 e conterà in tutto 20 unità di personale: un laboratorio per lo studio, l’analisi, la conservazione anche preventiva del patrimonio artistico e architettonico. L’attività, pianificata secondo un approccio multidisciplinare, vedrà la collaborazione di diverse competenze per sviluppare soluzioni e strategie di conservazione e protezione a seconda della tipologia dei materiali e dalla problematiche rilevate.
Un esempio? Rivestimenti per la protezione da umidità, microorganismi, erosione del vento e areosol marini progettati per rispettare le caratteristiche chimico fisiche di tessuti, opere in muratura, affreschi, tele e sculture o la digitalizzazione del bene nel suo originale contesto (mediante tecniche di visione computerizzata e machine learning) al fine di consentirne uno studio più articolato, la riproduzione o il restauro.

Il Ccht@Ca’Foscari è l'ultima realtà in un network che conta nella nostra penisola 11 centri presso noti Atenei
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