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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliSi è conclusa a fine luglio la nona campagna di scavi nel Parco archeologico di Castelseprio (Va), cittadina entrata nel 2011 nel novero del Patrimonio dell’Umanità Unesco, considerata tra i più importanti del mondo per l’età altomedievale, per la presenza della Chiesa di Santa Maria foris portas, oltre a quella del Monastero di Torba, bene Fai-Fondo Ambiente Italiano. Sotto la cosiddetta «casa medievale» all’interno del Parco archeologico, sono state ritrovate vestigia romane di un insediamento databile tra IV e V secolo d.C., una scoperta definita «sorprendente» dagli stessi archeologi che vi hanno lavorato.
Le indagini continuano e prossimamente sarà possibile proporre un inquadramento cronologico e un’ipotesi ricostruttiva più precisa dell’edificio scoperto, ma già da questo mese la direzione regionale Musei nazionali Lombardia ha attivato visite guidate aperte al pubblico, per consentire di partecipare «in presa diretta» a questa importante scoperta e al lavoro degli archeologi.
Gli scavi sono stati compiuti dall’Università Cattolica di Milano in regime di concessione ministeriale e in partenariato con la Direzione regionale musei nazionali Lombardia, la Provincia di Varese e il Comune di Castelseprio, sotto la direzione del professor Marco Sannazaro (partecipano docenti e studenti della Cattolica e professionisti esterni).
«Una scoperta fondamentale che testimonia come la gestione dei luoghi della cultura non possa prescindere da una costante attività di studio e ricerca», ha dichiarato alla stampa il direttore dei musei statali lombardi Rosario Maria Anzalone. A sentire il direttore del Parco archeologico di Castelseprio Luca Polidoro, «grazie a questo scavo saremo in grado di capire qualcosa di più sulle origini di questo straordinario insediamento».
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