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Redazione GdA
Leggi i suoi articoliDue le aste prossime di Mediartrade Casa d’Aste. Design dal 4 all’11 ottobre è un’asta a tempo, con pezzi iconici del design italiano dagli anni Trenta ai Duemila. Tra i top lot il mobile credenza «Freemont» di Ettore Sottsass per Memphis, del 1985, in cui l’alchimia di forme, colori e materiali produsse nuovi canoni estetici conferendo a un oggetto d’arredamento uno spessore simbolico.
Delle sedute proposte, molte hanno forme e strutture inusuali e spiritose. Degli anni Cinquanta una coppia di poltroncine dalla struttura di legno con seduta e schienali imbottiti rivestiti in skai produzione Dal Vera. Di Tito Agnoli la poltrona BP4 in giunco per Bonacina nel 1960 ca. La coppia di poltrone Wassily modello B3 del 1960-70 di Marcel Breuer esemplifica la poetica Bauhaus.
Nel 1966 l’architetto e designer Mario Bellini industrializza il processo di produzione, con la poltrona Amanta per C&B, introducendo per la prima volta una scocca portante in poliestere stampato e rinforzato in fibra di vetro. Un eccentrico oggetto di design, «MAgriTTA» del 1970 ca, è l’omaggio di Sebastian Matta al Surrealismo di Magritte. Di Piero Gilardi del 2002 la seduta con meccanismo che riproduce il suono del mare e il garrito dei gabbiani.
Arte Moderna e Contemporanea il 3 e 4 novembre propone artisti del XX e XXI secolo. Due opere del «pittore tellurico» Marcello Lo Giudice, «Red vulcano» ed «Eden Blu», entrambe del 2020 in cui i colori, la materia e le luci si fondono in paesaggi geologici fatti di mare, lava e terra riarsa condensati in una materia primordiale che l’artista scolpisce. Tre carte di Alighiero Boetti degli anni Settanta e Ottanta e un’opera del 1974 di Pier Paolo Calzolari. César, con una compressione di lattine del 1989 ca, Feito Lopez, con un’opera del 1958 caratterizzata dai contrasti di grigi e neri. Carlos Cruz-Diez, esponente dell’arte ottico-cinetica, con un’ opera del 1996. E poi Afro, Chighine, Crippa, De Pisis, Dorazio, Dova, Sironi, Tozzi, Pomodoro, Portinari e Tancredi.

Piero Gilardi, «Sulle ali del gabbiano», 2002
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