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Il nuovo Laboratorio di restauri degli Uffizi nella Palazzina delle Cacce

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Il nuovo Laboratorio di restauri degli Uffizi nella Palazzina delle Cacce

Firenze, nel Giardino di Boboli i nuovi laboratori di restauro degli Uffizi

Firenze, nel Giardino di Boboli i nuovi laboratori di restauro degli Uffizi

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Laura Lombardi

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Firenze. Tra le novità della nuova direzione di Eike Schmidt, oltre al chiacchierato riallestimento del Corridoio Vasariano, è il trasferimento nella palazzina detta «delle Cacce» nel Giardino di Boboli dei nuovi laboratori restauro pittorico, lapideo e di falegnameria delle Gallerie degli Uffizi, accolti, dalla fine di giugno, negli ambienti che si trovano praticamente alle spalle della Grotta del Buontalenti, oggi rinnovati per una nuova funzione, ma che fino a qualche anno fa ospitavano uno dei depositi della ex Soprintendenza. Responsabile del procedimento è l’architetto Mauro Linari con l’assistenza tecnica dell’architetto Claudia Gerola insieme a Magnolia Scudieri, già Direttrice dell’ufficio e laboratorio restauri dell’ex Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino.
«Con il nuovo laboratorio, ha dichiarato Schmidt, le Gallerie degli Uffizi possono svolgere le funzioni di conservazione e tutela delle opere meglio che nel vecchio spazio al piano terra della struttura delle Reali Poste, dove è rimasto per circa un trentennio. Insieme agli specialisti dell’Opificio delle Pietre Dure, dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, e ai restauratori privati di Firenze, la squadra di restauratori statali degli Uffizi garantirà in questo campo il necessario livello di eccellenza».

Nel frattempo la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, diretta da Simonella Condemi, si arricchisce di 25 opere tra dipinti, acquerelli, varie tecniche su carta e fotografie di Tito Conti, pittore fiorentino nato nel 1842 e morto nel 1924, docente per vari anni nell’Accademia di Belle Arti, nonché di vario materiale documentario legato alla sua vita artistica e professionale. Questo ricco insieme è dono di Ada Leone, figlia di una nipote dell’artista (deceduta nel marzo 2014) e coniuga un album domestico (con immagini dedicate alla prima moglie del pittore, alla nipote Anna Maria Franchini e a molti altri affetti), con testimonianze dei rapporti di Conti con la società dell’epoca, e con i suoi committenti, restituendoci quella corrispondenza tra vita ed arte ricorrente negli artisti vissuti a cavallo tra Otto e Novecento.
 

Il nuovo Laboratorio di restauri degli Uffizi nella Palazzina delle Cacce

Laura Lombardi, 13 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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