Benjamin Sutton
Leggi i suoi articoliTrentatré sculture antiche saccheggiate dai siti storici Khmer di Koh Ker e Angkor Wat torneranno in Cambogia dagli Stati Uniti: l’11 settembre i funzionari dell’Ufficio del Procuratore distrettuale di New York e del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale le hanno riconsegnate ai funzionari cambogiani. Tutti gli oggetti appartenevano al defunto collezionista George Lindemann, morto nel 2018, la cui famiglia ha consegnato volontariamente i manufatti alle autorità.
Gli oggetti rimpatriati risalgono al periodo compreso tra il X e il XII secolo e comprendono una figura reclinata di Vishnu con Lakshmi sottratta dal tempio di Krachap a Koh Ker (capitale del regno Khmer), una scultura monumentale della figura seduta di Dhrishtadyumna, anch’essa proveniente da Koh Ker, e sei teste di figure demoniache e «angeliche» sottratte da una porta del complesso di Angkor Wat. Dal 2012 la Procura distrettuale di New York ha proceduto alla restituzione di 65 antichità alla Cambogia; l’ultimo rimpatrio segue il rinnovo, il 30 agosto, di un memorandum d’intesa tra i governi statunitense e cambogiano in materia di patrimonio culturale, firmato per la prima volta nel 2003.
«Per decenni, la Cambogia ha subito l’azione di mercanti d’arte e saccheggiatori senza scrupoli che trafficavano tesori culturali verso il mercato dell'arte americano», ha dichiarato Damian Williams, procuratore per il Distretto meridionale di New York. «Questo storico accordo stabilisce un quadro per la restituzione del patrimonio culturale a sostegno del memorandum d’intesa tra Stati Uniti e Cambogia. Ringraziamo la famiglia Lindemann per la sua cooperazione e assistenza nel rimpatrio delle antichità in Cambogia».
Lindemann, uomo d’affari miliardario, collezionista d’arte e sostenitore del Metropolitan Opera House (il teatro lirico newyorkese), ha trasmesso la passione per il collezionismo ai suoi figli, il mercante e collezionista newyorkese Adam Lindemann, il presidente del Consiglio di amministrazione del Bass Museum George Lindemann Jr. e l’avvocatessa di San Francisco Sloan Lindemann Barnett. L’anno scorso un articolo sulla casa di Lindemann Barnett, che era stato pubblicato da Architectural Digest nel 2021, fu oggetto di un’accurata indagine dopo che dalle fotografie sembravano essere stati «cancellati» alcuni manufatti cambogiani. Nella circostanza il governo cambogiano affermò che gli oggetti corrispondevano alle descrizioni delle antichità Khmer saccheggiate.
Il commercio di antichità saccheggiate dalla Cambogia durante il brutale regime dei Khmer Rossi negli anni Settanta è stato oggetto negli ultimi anni di attente indagini internazionali, con il rimpatrio di vari reperti da istituzioni pubbliche e collezioni private. Molti di questi erano passati per le mani di Douglas Latchford, un mercante incriminato nel 2019 per il suo sospetto coinvolgimento in una vasta operazione di contrabbando; l’accusa è stata archiviata dopo la sua morte nel 2020.
Più recentemente è stata oggetto di indagine una delle collaboratrici di Latchford, la studiosa di Denver Emma Bunker, morta nel 2021. Il Denver Art Museum, di cui era sostenitrice, ha restituito alcuni oggetti cambogiani acquistati per suo tramite e ha tolto il suo nome da una parete della galleria. I rapporti tra Latchford e Bunker sono stati approfonditi in un recente podcast, dal titolo «Dynamite Doug».
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