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Leggi i suoi articoliL’uomo dalla vestaglia rossa
Chi è l’elegante gentiluomo intento a esaminare con grazia una statuetta? Luc-Albert Flament è un pittore francese oggi da riscoprire, ma che fu in auge nella Parigi di fine Ottocento. Il suo pennello ebbe l’onore di ritrarre anche Samuel Pozzi, brillante medico ginecologo altrettanto famoso quale esteta, appassionato d’arte e frequentatore della mondanità della Ville Lumière. Un dandy d’altri tempi, effigiato da John Singer Sargent nel dipinto «L’uomo con la vestaglia rossa» conservato all’Hammer Museum di Los Angeles, a cui s’ispirò Julian Barnes per l’omonimo romanzo. Similmente, un rosso cardinalizio raffinato assume la mantella indossata nella tela di Flament, proveniente dalla collezione privata del mercante d’arte asiatica Gérard Lévy, proposta da Artcurial a Parigi l’11 febbraio. Il titolo incerto «Portrait présumé du docteur Samuel Pozzi» giustifica la stima contenuta di 4-6 mila euro, ma l’opera ha le carte in regola per aspirare a un risultato più ambizioso.
[Elena Correggia]
Obliquamente optical
Dal 6 al 16 gennaio è possibile formulare offerte nell’asta online di Bonhams «Prints & Photographs» dedicata, per l’appunto, a stampe e fotografie. In catalogo un riconoscibile segno ovale di una pioniera dell’Optical art: Bridget Riley. L’opera «Untitled (Oval Image)» è una serigrafia su carta tessuta, numerata (13/50), firmata a matita lungo il margine inferiore e pubblicata, tra l’altro, dall’Institute of Contemporary Arts di Londra. Salta all’occhio la data di esecuzione, anno 1964, un periodo importante per l’artista britannica, che non aveva ancora dato spazio al colore, concentrandosi sugli effetti ottici delle elaborazioni in bianco e nero, un tratto distintivo caratteristico delle sue prime produzioni. La stima è di 8-15mila dollari, una cifra appetibile per una stampa iconica nella carriera dell’artista.
[Antonio Mirabelli]
A fin di bene
In questo caso non si tratta di una singola opera ma di un’intera collezione, quella di Aso O. Tavitian, che va all’asta, a partire dal 24 gennaio, da Sotheby’s New York. Tavitian, scomparso nel 2020, aveva lasciato una selezione della propria raccolta al Clark Art Institute di Williamstown in Massachussetts. Il restante servirà a finanziare la Tavitian Foundation che a sua volta sosterrà il Clark (che aveva già ricevuto un lascito dal generoso miliardario di 45 milioni di dollari). Morale: sono sempre gli esperti del Clark ad aver scelto quali opere saranno esposte al museo e quali vanno all’asta, compresa la notevole «Santa Maria Maddalena che legge un libro miniato» di Ambrosius Benson, stimata 600-800mila dollari.
[Simone Facchinetti]
Warhol cavadenti
C’è da chiedersi come mai Andy Warhol sia stato affascinato dal ritratto di «Sant’Apollonia» dipinto da Piero della Francesca, oggi conservato alla National Gallery of Art di Washington. Forse lo avrà visto esposto e sarà rimasto colpito dal nome dell’autore. Ma certamente tra i tanti ritratti creati da Warhol questo, a ben vedere, è uno dei più macabri. La santa infatti tiene in mano una tenaglia che ha appena estratto un dente e simboleggia il suo martirio dal momento che i denti le vennero strappati uno a uno. Se qualcuno vince il raccapriccio e desidera comunque mettere in salotto, o magari nella sala d’aspetto di uno studio dentistico, non una ma addirittura quattro immagini della santa in versione Warhol, può partecipare all’asta di Phillips di «Evening & Day Editions» che si tiene a Londra il 23-24 gennaio. Per l’occasione sono offerte quattro serigrafie della santa in tonalità differenti, pubblicate nel 1984 in un’edizione di 250 esemplari (stima 25mila-35mila sterline). Si raccomanda all’acquirente di tenere con sé un antidolorifico.
[Giorgio Guglielmino]
La donna di Mucha
La combinazione stilizzata di natura e belle donne era tipica della gioiosa visione della vita di Alfons Mucha. L’artista e pubblicitario ceco, che aveva disegnato manifesti, scenografie teatrali, costumi e gioielli, complice la collaborazione con «la divina» Sarah Bernhardt, era riuscito a liberare i suoi splendidi poster dalla mera funzione promozionale a favore di una rappresentazione spettacolare dell’universo femminile. Un delicato acquarello monumentale del 1899 (lotto 22), rielaborazione di un importante pannello decorativo, «L’Iris», realizzato l’anno prima, è in asta l’11 febbraio a Parigi da Artcurial («Collection Gérard Lévy»). Rispetto alla litografia d’ispirazione, la colorazione dei fiori è bianca e sono presenti variazioni nei gioielli e nella chioma della donna. L’aspetto complessivo è più diafano rispetto alla stampa conservata nella Bibliothèque nationale de France. Chi acquista la carta, stimata tra i 40 e i 60mila euro, si appropria di un’opera unica, concepita da chi alle sue consuete tonalità sgargianti, usate per la réclame, ha preferito uno stile più rigoroso e meno «strillato».
[Monica Trigona]
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Redattori, corrispondenti, collaboratori e lettori di «Il Giornale dell’Arte» sono i nostri esploratori, gli investigatori di occasioni, eccezioni e stranezze che ogni mese il mercato internazionale dell’arte continua a offrirci
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