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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoli«Vogliamo far emergere lo spirito e la visione di Mario Giacomelli»: così Katiuscia Biondi spiega con quale intento lei e Simone Giacomelli, rispettivamente nipote e figlio del fotografo, oltre che direttori dell’Archivio Mario Giacomelli, hanno selezionato le ottanta immagini da ora esposte in forma permanente in quattro sale ristrutturate di Palazzo del Duca, con il titolo «Il Realismo magico di Mario Giacomelli».
Si tratta di una parte dei 250 scatti che il fotografo, vissuto a Senigallia dal 1925 al 2000, donò alla sua città negli anni ’90. «Il Comune, prosegue Katiuscia Biondi, ha trasferito la raccolta di Giacomelli dal Musinf, il Museo d’arte moderna, dell’informazione e fotografia, a Palazzo del Duca dove c’è più spazio e, infatti, una cinquantina di queste foto non era esposta. Nell’allestimento non abbiamo seguito un ordine cronologico perché per mio nonno ogni singolo scatto era l’elemento di un racconto unico. Vogliamo che venga fuori la sua irrequietezza, il fondere il presente con il passato, la materia di un magma vivente. Ogni foto rimanda ad altre e interagisce». Esempi? «Quando ritroviamo segni di paesaggi nelle rughe degli anziani o nelle venature degli alberi».

«Mario Giacomelli al lavoro, Senigallia, 1997», di Paolo Biagetti. Cortesia Archivio Mario Giacomelli
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