Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliSono passati 900 anni da quando le chiese di Sant Climent e Santa Maria de Taüll nella catalana Valle de Boí, sui Pirenei, furono consacrate e poco più di cento da quando le pitture romaniche che le decoravano furono strappate dalle loro pareti per essere portate molti anni dopo al Museu Nacional d’Art de Catalunya (Mnac) di Barcellona, dove sono attualmente esposte.
In occasione dell’anniversario e con l’intento di restituire alle due chiese parte del loro antico fascino, il Governo catalano ha chiesto a quattro dei più noti artisti sperimentali della Catalogna di reinterpretare gli iconici affreschi dell’abside di Sant Climent dal punto di vista dell’arte digitale. Il risultato è «Lux Mundi» un’esperienza audiovisiva che permette di viaggiare nel tempo grazie alla luce, collegando l’eredità storico-artistica dell’XI secolo con le tecnologie più innovative. L'iniziativa si deve al Dipartimento di Innovazione e Cultura Digitale, diretto da Marisol López, che sta dando un enorme impulso al talento creativo digitale della Catalogna, un settore emergente ma consolidato e riconosciuto a livello internazionale.
Non è la prima volta infatti che gli strumenti digitali vengono impiegati per valorizzare questo affascinante patrimonio: già da 10 anni i visitatori possono ammirare un mapping, creato da Burzon Comenge e Playmodes, che riproduce gli affreschi in situ grazie a una proiezione sull’abside originale. «“Fresc” evoca la tecnica e l’estetica degli affreschi romanici, a partire da diversi dipinti immaginari che ho realizzato per esplorare l’uso di forme e colori. Gli affreschi originali utilizzavano pigmenti minerali della zona, con alcune tonalità, come il blu, difficili da riprodurre. La tecnologia digitale mi ha permesso di scoprire nuove tavolozze di colori, che richiamano l'estetica originale, ma al di fuori del contesto religioso, danno origine a nuovi approcci visivi», spiega l’artista Alba G. Corral, una delle partecipanti di Manifesta, celebre per i «video live» realizzati durante concerti di musica elettronica.
Insieme a Corral, firmano «Lux Mundi»: Desilence, noti per le scenografie virtuali caratterizzate da movimenti ipnotici e dalla costante ricerca di equilibrio, lo studio Hamill Industries che combina tecnologia analogica e digitale e Masso, specialista in ambienti immersivi che crea in diretta. Completa l’opera la colonna sonora del duo Tarta Relena, che attualizza il canzoniere tradizionale del Mediterraneo, a cappella e in catalano.
La scoperta, all’inizio del 900, degli affreschi di Sant Climent de Taüll, un esempio particolarmente omogeneo di arte romanica, li collocò immediatamente tra le espressioni artistiche più rilevanti dell’arte catalana. La potente immagine del Cristo, dallo sguardo penetrante e i lineamenti appena accennati, affascina le avanguardie del Novecento e dalla metà degli anni ’50, la chiesetta sperduta in un paesaggio rurale pressoché intatto, diventa il punto di riferimento di un gruppo di giovani artisti, tra cui Antoni Tàpies, Modest Cuixart, Josep Guinovart, Joan-Josep Tharrats e il fotografo Francesc Català-Roca che immortalò il gruppo davanti al Pantocratore.
Settant’anni dopo, gli autori di «Lux Mundi» hanno riprodotto quella foto, diventata un simbolo della cultura catalana, dimostrando ancora una volta che Taüll ispira l’avanguardia creativa del Paese.

Una veduta dell’interno della chiesa con la proiezione di «Fresc» di Alba G. Corral

Una veduta dell’interno della chiesa con la proiezione di «Fresc» di Alba G. Corral

Una veduta dell’interno della chiesa con la proiezione di «Fresc» di Alba G. Corral

Una veduta dell’interno della chiesa con la proiezione di «Fresc» di Alba G. Corral
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