Francesco Bandarin
Leggi i suoi articoliPyramiden è un insediamento minerario russo per l’estrazione del carbone, al centro delle Isole Svalbard, lungo un fiordo dove arrivano le navi per il trasporto del minerale. La città mineraria, così chiamata per le montagne a punta di piramide che la circondano, venne costruita originariamente dagli svedesi nel 1910, e poi acquisita dalla società di Stato sovietica Artikougol nel 1931. Questa importante miniera di una forma di antracite considerata tra le più pure al mondo, adatta a lavorazioni di acciai speciali, continuò a operare fino al 1998, quando venne dismessa perché la ridotta profondità del fiordo non permetteva l’arrivo di navi di grandi dimensioni. I russi trasferirono le attività minerarie nel sito di Barentsburg sulla costa occidentale dell’isola maggiore dell’arcipelago, che ha conservato il nome che aveva in antico l’intero arcipelago, Spitsbergen.
A causa della loro latitudine e delle difficoltà della navigazione nelle acque artiche, le Svalbard vennero scoperte molto tardi rispetto ad altre terre del Nord come l’Islanda e la Groenlandia. Fu solo nel 1596 che Willem Barents (1550-97), il grande navigatore olandese, vi arrivò nel corso della fatale spedizione alla ricerca del «passaggio a nord-est», che avrebbe dovuto collegare l’Atlantico e il Pacifico attraverso la rotta a nord della Siberia. Nei secoli seguenti, le isole vennero utilizzate soprattutto come base per i cacciatori di balene e per le spedizioni artiche, come quelle condotte da Roald Amundsen (1872-1928), o come la sfortunata spedizione del dirigibile Italia, diretta nel 1928 da Umberto Nobile (1885-1978).
All’inizio del XX secolo, molte compagnie minerarie americane, inglesi, svedesi, norvegesi e russe iniziarono a stabilirsi nelle Svalbard per l’estrazione del carbone, in un’epoca in cui non era ancora stata definita la sovranità delle isole. Fu solo nel 1920, dopo la prima guerra mondiale, che la sovranità sulle Spitsbergen venne assegnata alla Norvegia, che ribattezzò l’arcipelago con il nome scandinavo di Svalbard. Il trattato però limitò la sovranità norvegese, ed escluse gli usi militari. I 46 Paesi firmatari del trattato (ad oggi) hanno diritto di accesso alle isole senza visti per i loro cittadini e sono liberi di crearvi attività minerarie e commerciali.
A seguito di questi accordi, si svilupparono molte iniziative, soprattutto nelle due principali località delle isole: la capitale, Longyearbyen e il villaggio di Ny-Ålesund, oggi trasformato in un’importante base internazionale per l’esplorazione dell’Artico. Da allora, questo equilibrio politico-diplomatico ha retto, anche di fronte alle tempeste della storia del Novecento (i nazisti avevano persino progettato di invadere le isole per creare una base operativa). Nell’ultimo mezzo secolo, le Svalbard hanno visto dei grandi cambiamenti, con il declino progressivo dell’estrazione di carbone e lo sviluppo di due nuove attività: la ricerca scientifica e il turismo. Quest’ultima è diventata la principale economia della comunità di Longyearbyen (circa mille persone), ed è in rapida crescita per l’attrazione che suscita la natura selvaggia delle isole (dove si trovano tutte le specie artiche, tra cui un grande gruppo di orsi polari), per la possibilità di effettuare viaggi con i cani da slitta e per l’interesse di alcuni siti di carattere storico come Pyramiden.
La zona mineraria è rimasta sotto l’amministrazione dell’originaria impresa russa, che ha promosso la sua trasformazione in attrazione turistica, addirittura riaprendo per i visitatori l’albergo che serviva per l’accoglienza dei tecnici durante la fase di sfruttamento delle miniere di carbone. Il sito è relativamente intatto e ha conservato il carattere industriale che ha avuto per quasi un secolo, oltre che i simboli del passato regime comunista. La città mineraria è formata da grandi blocchi abitativi simili a quelli che costellano le periferie delle città russe, disposti attorno a un grande spiazzo, dominato dal Palazzo del Popolo e da una grande statua di Lenin (1870-1924). Accanto, esiste un grande centro sportivo intitolato all’astronauta Jurij Gagarin (1934-68). Tutte le strutture sono state sigillate per evitare danni all’interno ed è stato anche creato un sistema di guardiania per evitare il saccheggio della città da parte di cacciatori di cimeli sovietici. Un grande impianto di trasporto del carbone, ancora relativamente intatto, connette le miniere alla zona portuale.
L’interesse di Pyramiden come sito di archeologia industriale è dato dalla sua latitudine (oltre i 78°, che ne fa uno degli insediamenti minerari più settentrionali del mondo) e dalla sua storia, legata allo sviluppo industriale dell’Unione sovietica. La particolare condizione di sovranità limitata delle isole, tuttavia, rende difficile il riconoscimento internazionale di questo importante patrimonio industriale, che resta esposto a rischi, dovuti sia all’aumento della presenza umana sia ai cambiamenti climatici.
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