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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliLa facciata in pietra e mattoni di Palazzo Farnese, che chiude, maestosa, l’omonima piazza, è stata liberata dalle impalcature. Sono tornati visibili anche la loggia architravata con doppie colonne sormontata dallo stemma Farnese e il cornicione con teste di leone, disegnati da Michelangelo. Nel 1546, alla morte di Antonio da Sangallo, primo architetto del Palazzo, Michelangelo dirigerà il cantiere. Sarà poi il Vignola nel 1550 a portare avanti i lavori, completati, nel 1589, da Giacomo Della Porta con la costruzione dell’ala retrostante e della facciata rivolta sul Tevere. Questo gioiello dell’architettura, dal 2021, è interessato da un complesso intervento di restauro che si concluderà nel 2025-2026, e che ha visto, ieri, il completamento del restauro della facciata principale. I lavori si svolgono grazie alla collaborazione fra l’Ambasciata di Francia in Italia e l’École française de Rome (che, rispettivamente dal 1874 e dal 1875, risiedono a Palazzo Farnese), e la Soprintendenza speciale di Roma. Il costo complessivo dell’operazione, articolata in tre fasi, ammonta a 5,6 milioni di euro, cofinanziati dai Ministeri francesi dell’Europa e degli Affari esteri, e dell’Insegnamento superiore e della Ricerca.
Con il restauro appena presentato si è portata a compimento la manutenzione della facciata principale, la revisione degli infissi, nonché il restauro delle coperture. L’intervento conservativo si è svolto nel massimo rispetto dei materiali originali. Grazie al campionamento e ai prelievi, si è cercato di ricostruire, scientificamente, la composizione degli intonaci cinquecenteschi. Oltre alla pulizia dell’intonaco, al recupero della policromia dei mattoni in due tonalità di ocra e rosso, al consolidamento delle pietre, e alla revisione della copertura in tegole antiche, si è lavorato anche sugli infissi, sostituiti per ripristinare i disegni originali del XVI secolo. Il ripristino della facciata di Palazzo Farnese è la penultima fase di un processo che, dal 2021, ha portato al restauro delle facciate, degli infissi e delle coperture di via dei Farnesi e di via del Mascherone. Ora l’ultima fase vedrà l’intervento sui tetti che affacciano su via Giulia e sul muro di cinta del giardino.
Per completare il colpo d’occhio sulla piazza, libera da impalcature e pronta ad accogliere turisti e pellegrini per il Giubileo, è stato ultimato anche il restauro delle due fontane ai lati della piazza, restauro curato dalla Sovrintendenza capitolina nell’ambito del programma Pnrr Caput Mundi. Le due grandi vasche, entrambe in granito ed entrambe proveniente dalla Terme di Caracalla, furono trasformate in fontane nel Seicento, su disegno attribuito a Girolamo Rainaldi.
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