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Il render di come apparirà un'ala delle Serre Reali nei Giardini Reali di Torino una volta conclusi i lavori

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Il render di come apparirà un'ala delle Serre Reali nei Giardini Reali di Torino una volta conclusi i lavori

Le Serre Reali, un nuovo polo polifunzionale nei Giardini Reali di Torino

L’inaugurazione dei nuovi spazi è prevista per la fine di quest’anno; l’apertura definitiva al pubblico è scadenziata per l’estate 2026

Gaspare Melchiorri

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Ai Musei Reali di Torino sono in dirittura d’arrivo i lavori per la riapertura delle Serre Reali, lavori iniziati nel 2023, parte di un complesso di interventi sostenuti da un finanziamento di 28 milioni di euro provenienti dal Ministero della Cultura, dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), da fondazioni bancarie e da iniziative legate all’ArtBonus.

I padiglioni delle Serre, edificati all’inizio del XX secolo nei Giardini Reali inferiori, e per cinquant’anni chiamati ad ospitare reperti del Museo di Antichità, diventeranno un nuovo polo di servizi per il pubblico e per i dipartimenti museali, grazie a fondi Cipe (12 milioni di euro) e a un finanziamento della Compagnia di San Paolo (880mila euro).

Le Serre faranno parte di un percorso riservato ai possessori di biglietto, ma l’ingresso ai Giardini bassi continuerà ad essere gratuito e consentirà ai visitatori di raggiungere i Giardini superiori con una passeggiata nel verde con vista sulla cupola della Cappella della Sindone, sulle mura romane e barocche e sulla cella campanaria di Filippo Juvarra.

«Il progetto che coinvolge le Serre Reali nasce dalla volontà di mettere in comunicazione il muso con la città, ha dichiarato Filippo Masino, direttore delle Residenze Reali Sabaude. Sono tre gli elementi che abbiamo considerato.

Prima di tutto, l’idea di aprirsi alla città anche dal punto di vista della vita sociale. Il nuovo accesso da corso Regina Margherita e i nuovi spazi polifunzionali ci permettono di coprogettare iniziative insieme alle associazioni, alla circoscrizione e alle compagnie private virtuose.

In secondo luogo, vi è la possibilità di aprire finalmente i Giardini Reali bassi, che consentono un suggestivo attraversamento collegato ai Giardini superiori. Ne risulta una passeggiata alternativa tra arte e natura. Infine, c’è l’idea più recente, ovvero quella di ripristinare la Serra nel Padiglione di Levante. Ospiterà un ricovero piante ma vi organizzeremo anche attività didattiche legate al verde».

Le nuove Serre prevedono una struttura su tre piani distinti. Al piano terra, accessibile da corso Regina Margherita, vi saranno una caffetteria, un auditorium da 120 posti, spazi polifunzionali per varie attività, la serra per la commercializzazione di piante e un’ala che ospiterà una collezione di strumenti musicali provenienti dall’Accademia Liuteria Piemontese San Filippo.

Il piano interrato ospiterà depositi climatizzati e laboratori di restauro; quello superiore comprenderà due grandi sale didattiche e alcuni uffici. «I progetti in corso, ha detto Masino, sono partiti ormai da molti anni, ed è un’eredità che viene consegnata alla nuova direttrice dei Musei Reali Paola D’Agostino. Questi investimenti vanno nella direzione di aprire nuove possibilità per una maggiore internazionalizzazione dei Musei. Sarà la direttrice a sceglierne le modalità».

Il termine dei lavori è scadenziato per la fine di dicembre di quest’anno, quando gli spazi verranno inaugurati, ma per arredi e allestimenti sarà necessario altro tempo. L’apertura definitiva ai visitatori è prevista entro l’estate 2026.

Gaspare Melchiorri, 28 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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