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Tina e Jan Wentrup della Wentrup Gallery con un’opera di Gerold Miller

Foto: Patricia Parinejad

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Tina e Jan Wentrup della Wentrup Gallery con un’opera di Gerold Miller

Foto: Patricia Parinejad

Le nuove gallerie di Venezia

Alla vigilia della Biennale, numerosi galleristi italiani e stranieri aprono una sede nella città lagunare per approfittare delle straordinarie presenze da tutto il mondo

Olga Gambari

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È un piccolo, vero fenomeno la costellazione di gallerie d’arte contemporanea in apertura a Venezia, che pone questa città, sospesa nel tempo e sull’acqua, al centro della scena artistica internazionale. Gallerie italiane ma anche straniere, infatti, hanno scelto la realtà lagunare per aprirvi una loro nuova sede.

La prima dell’anno è stata la bolognese Magma gallery, con il suo project space inaugurato a gennaio in via Garibaldi, che durante i giorni della prossima 60ma Esposizione Internazionale d’Arte presenterà Jan Kaláb, artista ceco fra i più noti dell’astrattismo pop. A fine febbraio, invece, ha aperto Capsule Venice, la prima sede internazionale della galleria cinese Capsule Shanghai, fondata dal gallerista Enrico Polato. Ospitata all’interno della Fondazione Marchesani nel Sestiere Dorsoduro, con un programma a cura di Manuela Lietti composto da mostre, eventi collaterali e progetti site-specific, vuole essere anche una sorta di think-tank culturale, una piattaforma aperta in dialogo con la città.

E ancora nel Sestiere Dorsoduro, a marzo, ha preso casa la parigina Galerie Negropontes nella settecentesca palazzina Masieri, un edificio affacciato sul Canal Grande appena restaurato e che ha visto in passato coinvolti alcuni grandi architetti del Novecento, da Angelo Masieri che l’acquistò negli anni Cinquanta per fondarvi un centro di studi sull’architettura, poi evoluto nell’attuale Fondazione Culturale Masieri, a Frank Lloyd Wright e Carlo Scarpa, fino agli ultimi interventi dello studio Barman Architects. Una doppia mostra ha aperto lo spazio: «Armonia Metis» al piano terra con opere di tutti gli artisti di Negropontes, mentre al primo piano un confronto tra le sculture in vetro della coppia Perrin&Perrin e le opere di Mircea Cantor. Altri debutti sono previsti questo mese.

Sabato 6 aprile la galleria Alessandro Casciaro di Bolzano e Ncontemporary, che oltre a Milano ha anche una sede a Londra ed è diretta da Emanuele Norsa e Federica Barletta, aprono uno spazio condiviso a Fondamenta San Giacomo, di fianco alla Basilica del Santissimo Redentore. A inaugurare la nuova galleria, diretta da Valeria Conti, è la collettiva «Lost Directions», ispirata a un’installazione di Urs Lüthi, che diventa il simbolo di un progetto dedicato all’identità e alla sua relazione nella dinamica sociale. Al piano nobile di Palazzo Donà Brusa a Campo San Polo, invece, si trova il nuovo spazio di Tommaso Calabro, che raddoppia quello di Milano.

Si inaugura il 16 aprile con la prima monografica italiana dell’artista americano Harold Stevenson (1929-2018), che con Venezia ebbe un legame particolare e che proprio in questa parte di città espose dipinti e sculture in vetro di Murano nel 1962, in compagnia di Yves Klein e Jean Tinguely. Il nuovo spazio della berlinese Wentrup Gallery, all’interno di Palazzo Loredan Grifalconi a Cannaregio inaugura il 19 aprile in un dialogo dal titolo «Capriccio» tra le artiste Mary Ramsden, Anastasia Samoylova e Marion Verboom con Enzo Cucchi. «Quest’anno, nel ventesimo anniversario dalla fondazione, i titolari Jan e Tina Wentrup hanno deciso di aprire una seconda sede a Venezia, spinti dalla loro passione per la città ma anche da un’atmosfera che sta cambiando. Venezia, rispetto a una decina di anni fa, ha gradualmente mutato panorama», racconta la direttrice Lucia Longhi.

Sette anni fa, infatti, una delle più famose galleriste inglesi, Victoria Miro, apriva in città una nuova sede, tuttora attiva, lanciando un trend seguito da altre realtà straniere dedite al contemporaneo: in primis la parigina Alberta Pane nel 2017 e Michele Barbati che, dopo l’esperienza con David Kordansky a Los Angeles, nel 2022 fondava la Barbati Gallery, seguito un anno dopo dalla galleria svizzera Patricia Low presso Palazzo Contarini Michiel.

Olga Gambari, 05 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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