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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliIl presidente della VII Commissione permanente della Camera dei deputati (Cultura, Scienza e Istruzione) Federico Mollicone, in Palazzo Brancaccio, all’inaugurazione della mostra mercato «Arte e Collezionismo a Roma» (29 settembre-2 ottobre), aveva annunciato importanti novità per il mercato dell’arte, tra cui la proposta di revisione dell’Iva e la creazione di porti franchi in occasione delle mostre. L’annuncio era stato accolto con grande favore dagli espositori. Abbiamo dunque esaminato con Mollicone nel dettaglio il contenuto, a proposito di collezionismo e arte, nella legge delega per la riforma fiscale.
Può confermare quanto contenuto nell’ordine del giorno, a sua firma, che prevede, nell’esercizio della delega fiscale, l’esenzione dall’Iva per le vendite di oggetti d’arte, di antiquariato e da collezione, importati e ceduti dagli autori, dai loro eredi o legatari?
Nell’ambito della delega fiscale ho impegnato il Governo, sempre all’interno dei limiti del bilancio, a introdurre una riduzione dell’aliquota Ires per gli utili destinati a finalità culturali. Penso alla conservazione e alla valorizzazione di tutti quegli immobili culturali che non costituiscono beni strumentali per l’esercizio dell’impresa. Inoltre impegneremo l’esecutivo a rivedere l’aliquota dell’Iva, oltre che per l’importazione di opere d’arte e le cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione, anche per gli interventi di conservazione, tutela e manutenzione dei beni culturali e per i consumi culturali e di opere dell’ingegno.
Ridefinire i presupposti dell’Iva nell’importazione di opere d’arte, contenuta nell’articolo 7, significa rendere tali presupposti più aderenti alla normativa dell’Unione Europea? Quali benefici apporterebbe al nostro mercato dell’arte?
L’articolo 7 reca principi e criteri direttivi specifici per la revisione dell’Iva, fra cui la riduzione dell’aliquota all’importazione di opere d’arte, recependo la Direttiva n. 2022/542/Ue del 5 aprile 2022 del Consiglio ed estendendo l’aliquota ridotta anche alle cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato e da collezione. Il sostegno dell’ecosistema artistico nazionale passa dalla definizione di una procedura unica per l’esportazione delle opere d’arte e la loro fruibilità al mercato. Nostra è stata anche la battaglia nel Dl Concorrenza per equiparare la legislazione italiana a quella europea in materia di esportazione di opere d’arte, livellando così il «terreno» su cui si muovono gli operatori di settore.
Possiamo analizzare quanto contenuto nell’articolo 5 che prevede «con riguardo alla tassazione dei collezionisti di opere d’arte, l’esonero dei medesimi da ogni forma dichiarativa di carattere patrimoniale?»
L’articolo 5 reca i principi e i criteri direttivi specifici per la revisione dell’imposta sulle persone fisiche, Irpef. Viene introdotta la disciplina sulle plusvalenze conseguite dai collezionisti, al di fuori dell’esercizio dell’attività d’impresa, di oggetti d’arte, di antiquariato e da collezione, nonché, più in generale, di opere dell’ingegno di carattere creativo appartenenti alle arti figurative, escludendo i casi in cui è assente l’intento speculativo, compresi quelli delle plusvalenze relative ai beni acquisiti per successione e donazione. Per effetto delle modifiche apportate dalla Camera, è stato chiarito che l’attuazione della delega deve prevedere l’esonero dei medesimi soggetti da ogni forma dichiarativa di carattere patrimoniale.
Quali sono ora i tempi della politica necessari per ottenere queste innovazioni così rilevanti per il mondo dell’arte?
Il dialogo tra le parti è in atto e l’auspicio è che già per la prossima Legge di bilancio saranno presenti importanti innovazioni per il mercato dell’arte e del collezionismo. Secondo i dati dell’Osservatorio sul patrimonio culturale del 2022, elaborato dalla Fondazione Bruno Visentini, ogni anno il patrimonio culturale privato accoglie oltre 45 milioni di visitatori nelle oltre 8.200 dimore aperte al pubblico, una cifra considerevole se confrontata con i 49 milioni del sistema museale pubblico costituito da circa 2.500 unità: lo sforzo deve essere massimo. Come hanno detto più volte il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, la manovra sarà prudente anche per via di molte spese folli di precedenti esecutivi e anche il mondo dell’arte ne potrebbe risentire. Tuttavia il nostro impegno continuerà a essere importante e faremo di tutto per dare ai professionisti del settore il ruolo che meritano.
È una promessa? Possiamo considerarlo un impegno? Lei ha anche annunciato che state lavorando a un meccanismo fiscale di porto franco per l’acquisto di oggetti. In che cosa consisterà?
Vorremmo creare dei porti franchi durante le mostre, delle «no tax area» da svolgersi nel corso delle esposizioni. Stiamo lavorando con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con i sottosegretari Maurizio Leo e Lucia Albano in questo senso, un preciso impegno nella nostra politica economica della cultura. Dobbiamo rendere i nostri mercati competitivi come quelli europei: penso al caso delle soglie volte a individuare le opere d’arte d’interesse culturale elevato. Queste soglie sono molto, troppo, al di sotto dei livelli europei e creano un divario tra i professionisti italiani e quelli degli altri Paesi comunitari. Per questo è necessario rendere le soglie previste dalla nostra disciplina legislativa pari a quelle europee, per garantire una concorrenza reale ad armi pari in tutto lo scenario continentale.
Come pensa che sarebbero recepite queste novità da professionisti del settore e collezionisti, nel momento in cui dovessero trovare applicazione?
Il collezionismo è lo strumento attraverso il quale conservare la nostra identità e le bellezze del nostro tempo. La storia ci impone di continuare questa attività: ricordare, preservare e tutelare la nostra tradizione e le bellezze della nostra epoca sono una responsabilità di ognuno di noi. Queste politiche vanno in tale direzione e i professionisti del settore ne sono consapevoli.
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