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Marta Paraventi
Leggi i suoi articoliIl 71% degli archivi e musei d’impresa italiani ha un sito internet dedicato; poco più della metà ha il sito tradotto, e nella sola lingua inglese. Sono due dati che invitano alla riflessione sulla dimensione digitale dei 100 istituti che fanno parte della rete Museimpresa, l’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, analizzati dall’Osservatorio Digitale, ente di ricerca privato, sulla base del sito web e dei social media utilizzati. Le attività online indagate riguardano traduzioni, biglietteria, e-commerce, blog/magazine, tour virtuali, newsletter.
Non sono stati analizzati, a differenza della precedente ricerca sui musei autonomi statali, servizi online come il catalogo delle collezioni, attività educative e app, diffusi pochissimo. La ricerca ha restituito dati che sono stati trattati, aggregati e classificati (tabelle e sintesi sul sito dell’Osservatorio). Quest’ultimo ha poi prelevato, dai siti internet, i link alle attività di social media marketing, individuato eventuali altri account non segnalati e analizzato quindi gli account ufficialmente o palesemente attribuibili ai musei e archivi d’impresa.
Per le attività di social media marketing è stata stilata una classifica per numero di follower, engagement complessivo (che somma le interazioni degli utenti come like, commenti e condivisioni, contenuti pubblicati) e l’engagement rate, ovvero il tasso di interazione per «post» rispetto alla follower base di Facebook, Instagram, Twitter, YouTube, Linkedin considerando specificatamente il periodo che va da dal 4 luglio al primo ottobre 2021.
Se il 71% degli istituti ha un sito internet dedicato, e il resto ha, in diversi casi, solo pagine all’interno del sito del brand rappresentato, è chiaro che l’analisi delle attività digitali si è quindi concentrata solo sulla prima percentuale indicata. Il 34% delle strutture offre la biglietteria online e sono un numero esiguo (11%) quelli che offrono il servizio di vendita di oggettistica e pubblicazioni; tra questi spiccano Aboca Museum e Archivio storico e Museo Same.
Davvero scarsa (9%) la diffusione come strumento di contatto con il pubblico di riviste o blog. Poche strutture (27%) dispongono dei tour virtuali e in qualche raro caso utilizzano (bene) le potenzialità di Google Arts and Culture, come il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli e il Museo Teatrale alla Scala di Milano. Il 30% ha sviluppato il servizio di iscrizione alla newsletter. Sul fronte traduzioni solo 40 strutture su 71 che hanno il sito web hanno la versione in inglese.
Nei social network i 100 istituti concentrano una presenza importante su Facebook (53%), Instagram (50%) YouTube (38%); nettamente staccati Twitter (19%) e Linkedin (18%). Complessivamente i risultati sono molto al di sotto di quelli raggiunti dai principali musei italiani, che già difettavano per numero di follower ed engagement rispetto ai principali competitor internazionali. Emergono la Fondazione FS Italiane e il Museo Nazionale Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci (gestito da omonima fondazione), che per follower totali staccano nettamente gli altri istituti
L’engagement degli ultimi 3 mesi in tutti i social vede primeggiare ancora Fondazione FS Italiane sull’Archivio storico e Museo Same. Fondazione FS Italiane è ancora prima come numero di fan ed engagement complessivo su Facebook, social dove invece per engagement per post si segnala la performance del Museo Ducati che per poco supera la Fondazione FS Italiane e, per enagement rate, l’Archivio storico e Museo Same.
Il museo più seguito su Instagram è invece il Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica, della Meccanica, seguito a poca distanza da Fondazione FS Italiane che invece primeggia nello stesso social come engagement complessivo ed engagement per post; l’Archivio storico e Museo Same risulta ancora ai vertici per engagement rate.
Su Twitter spicca in assoluto per numero di follower il Museo Nazionale Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci ma è l’Archivio Storico Olivetti ad avere la più alta percentuale di engagement complessivo ed engagement per post; la Fondazione Dalmine risulta prima per engagement rate. Su YouTube nettamente primo con 11mila iscritti al canale è l’Aboca Museum mentre la struttura più seguita su Linkedin è l’Archivio Storico Olivetti.
I musei d’impresa sono impegnati fino a gennaio in «Vent’anni di cultura d’impresa. Il Grand Tour tra i valori dell’Italia intraprendente», tema dell’edizione 2021 della Settimana della Cultura d’Impresa promossa dall’Associazione Museimpresa, fondata vent’anni fa e oggi presieduta da Antonio Calabrò. Tra le iniziative, il 2 e 3 dicembre a Napoli il convegno «Archivi e Comunità dal chiostro all’Agorà» e la mostra «Tramanda. Il filo tra passato e futuro» (a Chieri, To, fino al 15 gennaio).
Nell’iperspazio digitale
Collezioni e archivi dei musei d’impresa sono uno strumento straordinario per conoscere aspetti diversi della storia italiana. Lo dimostra, ad esempio, il patrimonio digitalizzato e oggi online dell’Archivio Barilla, della Fondazione Dompè, di Fiera Milano e di Eni, di Smemoranda e Rinascente. Aperti a un iperspazio digitale il Museo teatrale alla Scala, l’Archivio storico Olivetti, la Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, il Mebomuseum e la Fondazione Fila Museum. Sono dotati di app specifica il Museo archivio storico Piaggio, Museo Cubo, Museo Nazionale Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci.
È un viaggio anche nella storia dell’arte quello proposto in video di grande impatto prodotti dal Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli: si va dalla storia della perduta «Pala Radolovich» di Caravaggio descritta nell’atto di commissione del 1608, alle vicende di Rocco Gioacchino Alcubierre, uno degli artefici della scoperta dei reperti di Ercolano nel 1738. Da segnalare l’attività digitale di Assicurazioni Generali per la valorizzazione del patrimonio archeologico, come la Colonna Traiana descritta in ogni particolare.
L'autrice è curatrice della ricerca. La ricerca completa sarà consultabile sul sito (info dal 15 dicembre)

Veduta del Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica, della Meccanica. Foto: Comparotto
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