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Galleria Nazionale delle Marche, Urbino. Foto: Claudio Ripalti

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Galleria Nazionale delle Marche, Urbino. Foto: Claudio Ripalti

Nel Palazzo Ducale di Urbino riapre l’Appartamento della Jole

L’inaugurazione degli spazi riallestiti avviene al termine di un complesso lavoro strutturale. Tra le prossime iniziative annunciate dal direttore della Galleria Nazionale delle Marche Luigi Gallo, a maggio la riapertura delle soprallogge del Palazzo. A ottobre tocca alla Sala della Duchessa e alla Sala degli Ospiti

Marta Paraventi

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La primavera si apre nel migliore dei modi nel Palazzo Ducale di Urbino, sede della Galleria Nazionale delle Marche: il direttore Luigi Gallo, dopo l’inaugurazione lo scorso anno del secondo piano della principesca dimora, si appresta a rivelare al pubblico, il 18 aprile, il rinnovato Appartamento della Jole, al piano nobile. Si tratta del primo nucleo del palazzo che si affaccia sulla Piazza Rinascimento, commissionato nel 1445 da Federico da Montefeltro ad architetti fiorentini.

La riapertura delle sale avviene al termine di un complesso lavoro strutturale che ha interessato la revisione e l’ammodernamento di tutti gli impianti (elettrico, illuminotecnico, antincendio, antifurto) e la pulitura delle pareti, dei pavimenti originali del XV secolo, delle superfici lapidee che interessano strombi di finestre, mostre di porte, camini e di quelle lignee tramite disinfestazione anossica (mediante l'eliminazione dell'ossigeno dall'atmosfera, Ndr). Il lavoro di pulitura della polvere e sporcizia sedimentate nel tempo ha fatto riemergere le dorature quattrocentesche delle superfici lapidee, che rendono quindi ancora più preziosa la serie di stanze dell’Appartamento.

«Si tratta di un progetto sistematico finanziato con i fondi Pnrr sull’efficientamento energetico che, dichiara soddisfatto Luigi Gallo, contempla anche un nuovo ordinamento storico critico delle opere. L’Appartamento della Jole si apre infatti con la nuova sezione dedicata alla famiglia Montefeltro e alle opere ad essa riconducibili sul piano culturale e temporale: la lunetta di Luca della Robbia raffigurante la “Madonna con Bambino e santi” già nella limitrofa Chiesa di San Domenico, l’alcova del duca Federico, i ritratti dei duchi e la “Flagellazione” di Piero della Francesca, che verrà presentata in queste stanze con una nuova struttura allestitiva».
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La sezione dei Montefeltro è seguita da quella sulla pittura del Trecento, che occupa le ultime sale dell’Appartamento, mentre nel successivo lungo corridoio, che si affaccia sul Cortile d’onore e dove aveva sede la Collezione Volponi, ora magnificamente allestita al secondo piano, sono ordinati i grandiosi polittici visibili sia frontalmente ma, soprattutto, e qui sta la novità, nel retro.

Il direttore Luigi Gallo annuncia le prossime iniziative che segneranno l’intero 2024. In maggio è prevista la riapertura delle soprallogge del palazzo, dove sarà riallestito, com’era in origine, il «Fregio della Guerra» di Francesco di Giorgio Martini: otto delle 71 formelle che lo compongono sono state restaurate dall’Icr nella sede di Matera, con una nuova tecnica a laser.

Molto attesa la grande mostra monografica dedicata a Federico Barocci (dal 20 giugno al 6 ottobre): «Saranno esposti 80 dipinti provenienti da musei di tutto il mondo e decine di opere grafiche correlate, tra cui la “Fuga da Troia” che verrà allestita con il cartone preparatorio e insieme celebreranno il magistero di questo pittore originario di Urbino», afferma il direttore Luigi Gallo.

Le iniziative non finiscono qui: al termine della mostra sarà riaperta al pubblico la Sala della duchessa con il nuovo allestimento della «Muta» di Raffaello e la Sala degli ospiti, dove centrale sarà l’esposizione della «Madonna di Senigallia» di Piero della Francesca. Il 14 luglio aprirà infine una mostra incentrata sugli otto dipinti della collezione privata di Paolo Volponi (di cui ricorrono quest’anno i 100 anni dalla nascita), per approfondire, in sequenza con quelli esposti a Palazzo Ducale, la sua figura di collezionista e indagare come la scelta dei soggetti dei dipinti collezionati, in gran parte del Seicento, si riverbera sulla sua attività di scrittore, ad esempio nel realismo potente e barocco di «Corporale» (1974). Entro l’estate 2024 è prevista anche la conclusione della pulitura dello scalone monumentale che conduce dal cortile al piano nobile. I restanti lavori, di cui torneremo a parlare, verranno completati nel 2026 per un importo complessivo dell’intero investimento di circa 7 milioni di euro.
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Marta Paraventi, 26 marzo 2024 | © Riproduzione riservata

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