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La facciata della Villa Reale di Marlia. Foto tratta da Wikipedia. © PGMedia.it | CC BY SA 4.0

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La facciata della Villa Reale di Marlia. Foto tratta da Wikipedia. © PGMedia.it | CC BY SA 4.0

Paganini, Moravia e Dalí a Villa Marlia

Il restauro del complesso che nel Novecento ha ospitato il bel mondo

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Laura Lombardi

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Capannori (Lucca). Nell’ambito dell’imponente recupero dell’intero complesso architettonico e paesaggistico di Villa Marlia (3 ville, 2 palazzine neoclassiche gemelle, 16 ettari di parco, 2 cappelle, citroniere, ex scuderie, segherie e fabbricati di servizio), avviato nel 2015 dagli attuali proprietari e in parte ancora in corso, dal primo marzo sono pronti per le future visite gli appartamenti in stile impero di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, il parco e la Cappella di San Francesco Severo.

La villa è caratterizzata da una stratificazione di stili e all’interno del parco coesistono il Ninfeo cinquecentesco e costruzioni di epoca barocca come il Teatro d’acqua e il Teatro di verzura in cui fu messa in scena la «Fedra» di Racine. Tuttavia l’impronta più netta è quella data da Elisa che prese a modello la Malmaison, la residenza privata di Napoleone e Josephine nei pressi di Parigi.

Elisa acquistò Villa Marlia nel 1806, incorporò la confinante Villa del Vescovo con il Ninfeo cinquecentesco e la Grotta di Pan, modernizzò le facciate secondo lo stile neoclassico, fece decorare gli interni e creò i due viali delle camelie e l’impianto prospettico di gusto romantico, oltre a promuovere a corte una vivace vita culturale chiamando artisti quali Niccolò Paganini.

Ma a Marlia troviamo anche elementi d’ispirazione Déco, come il Giardino spagnolo, la piscina e il padiglione dei giochi (oggi adibito a caffetteria). Nel 1923 la villa divenne proprietà dei Pecci Blunt e accolse ospiti illustri quali Alberto Moravia e Salvador Dalí.
 

Laura Lombardi, 26 marzo 2020 | © Riproduzione riservata

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